Stromboli. Le stelle le tocchi

Siamo in cima al vulcano. Quando il primo rombo è arrivato mi sono spaventata. Ne ho percepito la forza. Immobile ho visto il fuoco d’artificio di lava, poi il fumo, un rantolo basso, roco.

Iddu lo vedi subito, già dall’aliscafo. Occupa tutto, è tutto e solo un terzo è in superficie. Sotto il pelo dell’acqua, giù per chilometri e chilometri, continua fin dentro le viscere della terra. Salire in cima è impegnativo ma stupendo. Superi la fatica guardando il mare sconfinato, percependo sempre più il senso di distanza e di isolamento che l’isola regala. I profumi sono intensi, la ginestra è ovunque. Poi il verde scompare, c’è solo terra, sottile, ti si infila ovunque. Camminarci sopra è difficile, ci sprofondi dentro, sembra neve, neve nera.

Yuri, la nostra guida, un ragazzo della Val d’Aosta che lavora per la MagmaTrek, ci spiega che da questo punto in poi non si può più tornare indietro in autonomia. Occorre stare insieme.

Ce la sentiamo? Si, ce la sentiamo”.

Ho il cuore che sembra scoppiare e i vestiti incollati addosso ma continuiamo e alla fine arriviamo su, in cima, a goderci la sciara, la strada del fuoco.

Siamo in tanti a salire. Gruppi ci lasciano il posto in cima pronti a iniziare la discesa. Altri ci sostituiranno tra un po’. Eppure si parla poco in cima. Con noi son saliti alcuni ragazzi, avranno 17, 18 anni. Non hanno smesso un attimo di parlare intrattenendoci tutti. In cima anche loro parlano sottovoce. Accovacciati sulla terra calda e molle ascoltiamo il vulcano.

Ci sono tanti maggiolini che ci svolazzano intorno, Yuri ci spiega che a volte la terra nera è coperta da un tappeto di coccinelle. Salgono fin su in cima e qui muoiono.

A Stromboli la luce elettrica è arrivata da tempo ma si è scelto di non illuminare le strade. Sono le stelle ad illuminarle e io così non le ho mai viste. Tante, talmente numerose da lasciare una sorta di aurea diffusa. Cammini per le stradine dell’isola e di tanto in tanto vedi una lunga fila di luci nel buio fitto del vulcano. Sono i gruppi di escursionisti che scendono giù.

Quando sei in alto le stelle sembrano ancora più vicine. Allunghi una mano e le accarezzi. Tutt’attorno nulla, solo le luci in cima all’albero delle barche che ondeggiano sull’acqua e il fiato del vulcano.

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. Falupe ha detto:

    Un’esperienza che mi piacerebbe fare prima o poi. Vedere da vicino un vulcano in attività mi ha sempre affascinato

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    1. dettabroad ha detto:

      Il rumore del vulcano, la terra calda, le stelle…Non te lo scordi più! Se vieni in Sicilia fai un fischio!

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      1. Falupe ha detto:

        Certo che si 😉

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