Marsala, Parco delle Cave. La città di pietra che continua a vivere

Marsala, Parco delle Cave
Marsala, Parco delle Cave. Qui lo spazio si trasforma ed è in continuo divenire

C’era una volta una cava.

Una cava a Marsala, nella Sicilia occidentale. Ci tiravano fuori la calcarenite, un tipo di roccia sedimentaria con la quale sono stati costruiti palazzi, monumenti, teatri.

Non era l’unica cava a Marsala. Si dice che da Mazara a Marsala ci si potrebbe arrivare a piedi, percorrendo le tante gallerie sotterranee che i pirriaturi, gli operai che estraevano la calcarenite, hanno negli anni scavato, creando una geografia altra, fatta di vuoti e di pieni, di luce e di ombra.

Pieni spesso abbandonati, vuoti a volte diventati discariche.

Non in contrada Sant’Anna però, non nella cava della nostra storia, acquistata quasi venti anni fa, da Annamaria Ottoveggio e Leonardo Foderà e, lentamente, con un paziente lavoro di bonifica, trasformata nel Parco delle Cave.

Marsala, Parco delle Cave
Sulla sinistra la ferula, la regina della sciara

Un passato antico

I luoghi ci appartengono, raccontano chi siamo. Il Parco delle Cave a Marsala è testimone di un passato industriale importante. La materia di cui è fatto e la stessa delle case che la circondano, vicine e lontane, e di tanta Sicilia che tutti vogliono ammirare.

Durante i tour giornalieri organizzati in cava, è possibile scoprire i diversi sistemi di estrazione, la lavorazione “a cielo aperto” e quella “a Pileri”. Da entrambe nascono canyon dalle pareti infinite, altissime, e profonde gole, gallerie e ipogei oggi visitabili.

La via del tufo

Il tour in cava richiede tempo e scarpe comode. Si lascia l’auto in un comodo parcheggio e ci si avventura nel parco.

Marsala, Parco delle Cave
Una natura caparbia e indomita

Che si tratti di un posto speciale lo si capisce subito e immediata nasce la necessità di rallentare per godere di una realtà altra, direi parallela, a cui non si è abituati.

La pietra, ora morbida come creta, ora dura come marmo, assume i toni del giallo, del beige, dell’ocra. Miele e oro affiorano baciati dalla luce che cambia.

Il percorso, fruibile e piacevole, supera colonne solitarie e pareti scoscese levigate nelle forme più strane dal tempo e dagli agenti atmosferici. I segni più evidenti, geometrici e ripetuti, sono invece quelli del lavoro di estrazione.

Marsala, Parco delle Cave
Canyon e gallerie su cui il gruccione nidifica

Il Parco delle Cave come natura vuole

Dentro il Parco delle Cave, ci si abitua subito a guardare e a farlo con attenzione. Solo così è possibile notare i resti fossili, gusci di conchiglie e quant’altro un importante e complesso passato geologico ha lasciato.

Marsala, Parco delle Cave
Un passato geologico lontano e complesso

Il presente offre invece una vegetazione caparbia e quasi sempre spontanea, tipica della “sciara”, la brulla e indomita superficie che circonda le cave, dove nasce la ferula, la pianta con la quale si creano ceste, panieri e persino sedie e sgabelli.

Non solo ferula però: basta allenare lo sguardo per scoprire distese di elicriso, macchie di timo, asparagi selvatici, l’immancabile palma nana.

“Non è semplice prevedere cosa crescerà e cosa no” , ci racconta Annamaria. “Al Parco delle Cave occorre pazienza e rispetto, la natura fa il resto”. Solo alcuni tipi di pino hanno trovato il giusto equilibrio creando piacevoli aree d’ombra e solo in particolari punti del parco Leonardo è riuscito a coltivare i suoi funghi.

Marsala, Parco delle Cave
I funghi di Leonardo

Come natura vuole quindi. Su alcune pareti, alte fino a 25 metri, ai segni lasciati dai cavatori se ne sono aggiunti altri, quelli lasciati dal raro Gruccione per scavare il nido nella pietra friabile.

Così, da qualche tempo, è possibile ammirare il coloratissimo uccello. Arriva in primavera e va via prima del caldo torrido. Una vera e propria meraviglia.

Uno spazio aperto alla condivisione e alla contaminazione. Quella buona

I luoghi ci appartengono ma vanno custoditi e “nutriti”. Qui, al Parco delle Cave, i luoghi sono testimonianza ma anche prova che possono essere trasformati e acquisire nuova identità.

Il Parco delle Cave accoglie artisti, musicisti, poeti.

L’architetto Francesco Ducato ci tenne nel 2011 un workshop internazionale di arte contemporanea, Officina Teatro LMC e il TAM, il Teatro Abusivo Marsala lo scelgono come palco d’eccezione per le loro rappresentazioni, il collettivo “Shakalab” di Palermo come set per video e filmati.

Marsala, Parco delle Cave
Mai dormito in una cava di pietra? Al Parco delle Cave si può!

Il Parco delle Cave vive ogni giorno una vita nuova come “spazio” aperto di aggregazione e crescita. Apre le sue porte ad ogni idea e possibilità.

Basta che sia visionaria e appassionata almeno quanto quella che ha spinto Annamaria e Leonardo a crearlo.

Marsala, Parco delle Cave
Nelle viscere della terra. Sino a trenta metri di profondità

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Il passato industriale è parte del racconto di un luogo. Recuperarlo e rimodellarlo perchè sia fruibile e diventi un contenitore di bellezza è il miglior modo per ricordarlo e farlo conoscere agli altri. Una Sicilia autentica passa anche dal Parco delle Cave di Marsala

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    1. dettabroad ha detto:

      La speranza è che il progetto trovi continui sviluppi. I luoghi si prestano a progetti di ogni tipo e l’area merita grande attenzione. Grazie Simo ❤

      Piace a 1 persona

  2. Francesco ha detto:

    Bellissimo, da ragazzino quando finiva la scuola ho lavorato nelle perriere e so come si estraeva il tufo, quanta fatica ma tanto divertimento con i compagni di lavoro. Se volete posso raccontarvi le difficoltà che si riscontravano, le delusioni quando non si trovava la pietra giusta, come si taglia e lavorava dentro la cava.
    Quanti bei ricordi.
    Grazie

    Piace a 1 persona

    1. dettabroad ha detto:

      Grazie a te Francesco! Un conto è sentirne parlare, un conto è lavorarci quotidianamente. Grazie davvero.

      "Mi piace"

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