Feudo Ramaddini. Qui il vino profuma di mare

Qui una volta c’erano gli antichi magazzini del vino. Il Siracusano, così come tutta la Sicilia, produttore di un vino robusto, da mescita, spediva grandi quantità di mosto in giro per il mondo. Le navi, a largo di Marzamemi, aspettavano il prezioso carico che arrivava attraverso condotte costruite appositamente. Al Feudo Ramaddini le condotte le chiamano “vinodotti” e puoi ancora vederle partire dall’azienda e arrivare lontano, all’orizzonte, verso il blu. Così come puoi vedere le antiche ed enormi botti dove veniva sistemato il mosto appena pigiato al vicino palmento Rudinì. Antichi utensili, strumenti coperti dalla patina del tempo.

Nessuno usa più i vinodotti o le botti dal fascino antico. Stanno lì per ricordare un pezzo di storia e tradizioni che oggi hanno lasciato il passo e si sono evolute in una realtà vinicola d’eccellenza. I vigneti del Feudo Ramaddini crescono su terreni che da Noto scendono piano verso il mare e ne conservano il profumo. Un terreno calcareo, quasi sabbioso, il sole caldo di Sicilia. Grillo, Nero d’Avola, Catarratto, Moscato bianco, vitigni autoctoni alla base di etichette da provare durante le visite guidate giornaliere e gli eventi che al Feudo Ramaddini – vignaioli indipendenti FIVI, sinonimo di autenticità e passione per il territorio –  organizzano in cantina.

 

 

I miei preferiti: il Patrono, nero d’avola perché ti si racconta piano piano ma già al primo sorso ti regala tutto il suo profumo ; il Nassa, Grillo Doc, perché nel suo colore e nella sua freschezza c’è il profumo dell’estate di Sicilia alle porte; il Al Hamen doc, moscato passito di Noto, perché per farlo così ogni chicco, raccolto a luglio, è stato adagiato su cannizzi e coccolato al sole.

Non dimenticate di assaggiare il miele e un altro prodotto firmato Feudo Ramaddini che io ho trovato delizioso e che fa bella mostra nella mia cucina,  il Mosto Cotto di Nero d’Avola:  la cenere, durante un procedimento lungo ore, ne blocca la fermentazione e cannella e buccia d’arancia  ne bilanciano il profumo.

7 commenti Aggiungi il tuo

  1. Dani ha detto:

    Un luogo davvero ricco di sapori e tradizioni… molto interessante!

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  2. Molto interessante. È visitabile sempre o solo in occasione di eventi?

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    1. dettabroad ha detto:

      Quando vuoi…ci sono tour quotidiani. Basta prenotare!

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  3. Marzamemi sarà una delle tappe che toccherò quest’estate in Sicilia. E, ora che lo so, penso proprio che farò una capatina anche ai vigneti del Feudo Ramaddini 😉

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    1. dettabroad ha detto:

      è un gioiello…un antico borgo di pescatori che d’estate si accende. Per qualsiasi info sono qui!

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  4. raffigarofalo ha detto:

    Grazie di tutti i suggerimenti. Cerco sempre dei prodotti locali quando mi muovo e avere il suggerimento di qualcuno che c’è già stato è un regalo prezioso.

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