Padova. Di tramezzini e Millefoglie

Vi piacciono i tramezzini? Quelli con la maionese e una serie infinita di ingredienti, dal tonno alle uova, coi pezzetti di pollo o la porchetta, col prosciutto e la fontina. Un’esplosione di sapore nello spazio di un triangolino di pancarré.

Col mio preferito, mozzarella e pomodoro, inizio un nuovo viaggio pop up, uno di quelli che per farlo non occorre macinare chilometri. Basta bighellonare in uno spazio ridotto, ma grande e prezioso per storia, tradizione e tesori da scoprire.

Perché un tramezzino? Perché un viaggio pop up a Padova in piazza delle Erbe non può non includere i buonissimi tramezzini che preparano al Nazionale, proprio sotto la scala dei Ferri che vi porterà alla prima meraviglia di questo post, il Palazzo della Ragione.

Una grandiosa ed enorme sala, 82 metri lunga e 27 larga, un prodigioso soffitto che ricorda la carena rovesciata di una nave e un ciclo di affreschi, 333 riquadri su tre fasce sovrapposte.

Antica sede dei  tribunali cittadini dall’epoca dei Comuni, oggi parte del palazzo del Comune, custodisce l’antico cavallo ligneo del Capodilista e  la Pietra del Vituperio, su cui i debitori insolventi erano costretti a sbattere le natiche dopo essersi spogliati.

Affacciatevi dalle sue logge esterne e godetevi il viavai di gente che affolla il mercato cittadino dove scovare delizie e primizie italiane. Oltrepassate il Volto della Corda, il passaggio coperto dove gli imbroglioni venivano colpiti sulla schiena con una corda e raggiungete la piazza gemella di Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta.

Qui altri due indirizzi golosi: il bar pasticceria Graziati, celebre per la sua Millefoglie e la Folperia, street food, un baracchino dove scoprire le specialità venete di pesce. Principe del banco il “folpo”, il moscardino bollito e servito con limone e alloro.

A pochi passi un altro tesoro, Palazzo del Bo, antica sede universitaria e custode di pezzi unici al mondo come la cattedra da cui insegnò proprio qui e per tanti anni Galileo Galilei.

E, poco distante, lo storico Caffè Pedrocchi, in cui, in qualche modo, si è fatta l’unità d’Italia.

Fate un break, con il caffè alla menta che solo al Pedrocchi sanno fare, prima di decidere se scendere verso il “Santo” come affettuosamente i padovani  chiamano Sant’Antonio e la sua imperdibile cattedrale e il Prato della Valle, la grande piazza, una delle più grandi d’Europa, con al centro l’isola Memmia circondata da canali e file di statue; o andare al lato opposto, verso la preziosa Cappella degli Scrovegni. Ma questa è un’altra storia…

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. untrolleyperdue ha detto:

    Perfetto: weekend a Padova da fare assolutamente!! 😍😋😋
    Che poi è così vicina a casa che, come sempre capita, viene snobbata a scapito di altre mete! 😉

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    1. dettabroad ha detto:

      Allora alla prossima ci si vede per un tramezzino!

      Piace a 1 persona

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