Che Damiano sia per me un bimbo speciale l’avrete capito. Con lui, tenero ed incredibile viaggiatore siamo stati in Scozia quando piccolo lo era davvero. Appena più grande di un cucciolo e mezzo ci ha poi fatto ridere ed emozionare negli States. Oggi è qui, ancora una volta, ospite speciale di viaggimperfetti.com. E con una novità: con lui, in Valle d’Aosta, stavolta c’è anche Manfredi…scommettiamo che anche lui il viaggio ce l’ha nel DNA?
“I nostri viaggi, da quando non siamo più soli soletti, si compongono di un pre, un durante ed un post.
Il pre-viaggio è il momento dei dubbi, delle incertezze, del <no meglio non partire il bimbo è troppo piccolo>.
Il durante è fortunatamente una bella scoperta: vedere un bimbo di 6 mesi, adattarsi a navi, funivie, auto, freddo, orari diversi e pappine improvvisate, è per noi motivo di orgoglio e di forza per i viaggi futuri. Il post-viaggio è il momento del bilancio, dell’appagamento e del <non vedo l’ora di tornarci>.
Questo per noi era un viaggio importante! Non per distanze da percorrere o per cose da vedere, ma perché il primo in 4.
Il nostro primo bambino, Damiano, oggi 5 anni, avendo reagito da viaggiatore provetto al suo primo viaggio a 10 mesi in Irlanda, è stato messo a dura prova anche negli anni successivi: Scozia, Budapest, USA, Canada, Santo Domingo- promosso a pieni voti!
Ma questo appena affrontato era nuovamente una scommessa: a ottobre infatti è arrivato Manfredi. E se io da mamma nutrivo i soliti timori (dormirà, mangerà, sarà sereno), Ivan da papà aveva anche lui un unico ma grande timore: potremo continuare a viaggiare? Sarà bravo come Damiano? Finiremo a fare crociere?
Così dopo tante incertezze, il momento è arrivato!!!
Decidiamo di partire.
In primo luogo, scegliamo il dove ed in questo io sono abbastanza rigida: deve essere un posto dove non c’è traffico, niente concentrazione di monumenti da visitare e soprattutto auto al seguito per poter portare con noi tutto ciò che necessita a Manfredi.
Altro aspetto, non meno importante del primo, è scegliere un luogo con molto verde: poter lasciare i bimbi sul prato con caprette e mucche quando sono nervosi, è un vero toccasana.
Fatto 2+2 scegliamo la nostra destinazione: Val d’Aosta.
Partiamo in nave da Palermo diretti a Genova dove facciamo tappa per visitare il porto antico e l’Acquario. Damiano è entusiasta alla vista di tutti quei pesci ma soprattutto rimaniamo colpiti da un piccolo cucciolo di lamantino, soprannominato Pansoto che è nato da soli 2 mesi.

La visita impegna l’intera mattinata e, ad aver tempo, si possono svolgere anche esperienze aggiuntive: “acquario dietro le quinte” per vedere come si svolge la vita nelle aree curatoriali e nei laboratori, “un esperto con te” per poter fare tutte le domande che vuoi, “apri l’acquario con noi” per seguire tutte le operazioni che vengono effettuate ogni giorno per manutenzionare l’Acquario.
Dopo la visita saltiamo in macchina e via per la val d’Aosta!
Impieghiamo circa due ore e mezza per giungere allo chalet che abbiamo scelto per il nostro soggiorno. Un vero paradiso, con vista sul paradiso.
Si chiama “Le petit coeur” e mai nome è stato più appropriato.
Soggiornare lì ti rallegra il cuore, ti regala emozioni, fa partire bene la tua giornata…Le petit coeur ti ruba il cuore!!!ti rapisce!!!
Valerie cura tutto nei minimi particolari…ogni cosa è lì per un motivo! Anche il sapone è scelto con attenzione…biologico e al profumo alpino. Quando ti lavi hai l’impressione di essere in alta quota; l’acqua purissima e freddissima arriva dal Monte Bianco; lo chalet è arredato con il cuore…quello di Valerie…la padrona di casa fa di tutto per rendere il tuo soggiorno unico, ed onestamente ci riesce benissimo!!!
Il giardino poi è un osservatorio sul Monte Bianco…per qualche giorno possiamo dire aver vissuto in paradiso.
Il nostro chalet si trova a Derby, frazione di La Salle, a tre km dalla statale e perciò punto di partenza perfetto per escursioni giornaliere.
Nostra prima meta è lo Skyway del Monte Bianco. Inaugurato nel 2015, 160 milioni € il valore, delle cabine che ruotano a 360°, ti portano da Courmayeur Pontal fino a punta Helbronner a mt. 3466, con tappa intermedia a Pavillon a 2200 mt.
Il prezzo è un po’ caruccio, 49€, ma ci sta. Nella prima tappa ci sono una sala conferenze, un laboratorio di spumantizzazione in quota (cave Mont Blanc), un fantastico pianoforte a coda, al quale Ivan ovviamente non riesce a resistere, e soprattutto dei ristoranti con vista invidiabile.
Decidiamo di non portare Manfredi a punta Helbronner (lo sbalzo di altitudine è eccessivo), e perciò ci diamo il cambio per salire su.
In pochi minuti ci ritroviamo a 3466 mt. Su un terrazzo aperto a 360° sulle Alpi. Ci siamo noi, le montagne, il cielo e le nuvole: da togliere il fiato.
Dopo le “400.000” foto di rito, ritorniamo giù certi di aver visto il Monte Bianco da un punto di osservazione privilegiato.
La “stessa” esperienza abbiamo rifatto a Breuil – Cervinia; qui la salita è più dolce, meno ripida, perciò Manfredi arriva a 3480 mt. La funivia è divisa in tre tronconi ed ogni tappa facciamo una sosta sia per abituare il piccolo di casa, che per goderci il panorama.
In cima il nostro respiro è un po’ affannato, ma basta un pit stop al rifugio, con una cioccolata calda, per farci riprendere. Anche qui neve, sole e cielo ci offrono uno spettacolo al quale non siamo abituati.
L’impressione è comunque che qui a Cervinia si punti più al turismo sciistico, mentre a Courmayeur, sullo Skyway, si cerchi più che altro di soddisfare i turisti come noi.
Comunque rifaremmo entrambe le esperienze.
Facciamo una breve passeggiata a Cervinia dove per un istante, Damiano ha toccato il cielo con dito; vedo infatti un cartello e leggo ad alta voce “caduta neve e ghiaccioli”… e Damiano: “Nooo, ma dai! Senza pagare?”.
Dopo una sonora risata, gli spieghiamo che non sono i ghiaccioli che intende lui!
Cervinia è una graziosa e piccolissima città posta in uno scenario splendido. Prendiamo un tagliere di formaggi e salumi in un locale con vista a 360° sulle montagne.
Altro luogo da non perdere, è la Thuille, anche questa località da sogno arroccata sulle montagne e di passaggio per il passo del Piccolo S. Bernardo.
A La Thuille vediamo la famosa “Caserma Aosta” dove si svolgono le selezioni di “Donnavventura”…Ivan sperava in un incontro!
Vista la vicinanza con il confine francese, decidiamo di andare a Chamonix attraverso il traforo del Monte Bianco; è una cittadina splendida : curata, fiorita…merita la nostra giornata.
La Val d’Aosta è un palcoscenico a cielo aperto: montagne, verde, neve e castelli si offrono ai nostri occhi in un mix che ci lascia senza fiato.
Si castelli!!! Moltissime sono le fortificazioni e sono anche ben conservate…tra tutte scegliamo di vedere da vicino il castello di Fenis; per visitare l’interno, bisogna prenotare almeno due ore prima la visita on-line. Quindi occhio.
A dire il vero siamo stati molto fortunati: trovare 20° qui ad aprile, ci dicono sia veramente una gran fortuna.
Ogni nostro giorno di vacanza è stato accompagnato dal sole, tranne un’unica giornata di pioggia intensa. Anche quella però è stata una giornata di scoperta; la scoperta di trascorrere un giorno nel nostro chalet coccolati dal legno, dal braciere e dalla gentilezza della padrona di casa.
Quando un viaggio finisce con “ci ritorniamo!”…allora è stato proprio memorabile”.
Sebbene viva al mare sono un’amante della montagna (anche se ci vado raramente) e ho apprezzato ogni singolo angolino da voi descritto e visitato! La Valle d’Aosta resta ancora un mistero per noi ma speriamo di poter rimediare presto!
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seguirò anch’io i consigli di Ivan e Valeria!
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Damiano e Manfredi: evviva i due piccoli viaggiatori nella meravigliosa Valle d’Aosta. Chissà come cresceranno aperti verso il mondo, grazie alle esperienze che gli permettete di vivere.
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D’accordissimo con te!
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