non esistono viaggi perfetti. solo viaggi che ci fanno felici
La trovate su banchetti improvvisati nella parte vecchia della città. Cocci di terracotta sigillati, ancora sporchi all’esterno delle ceneri calde in cui sono stati messi a cuocere e riposare senza fretta.
Il coccio nasconde una delizia. Come ho ormai imparato, a Marrakech, la bellezza va cercata e attesa con pazienza: una strada polverosa nasconde giardini preziosi, una torre diroccata eleganti cicogne, un arco scalcinato spezie introvabili e colorate.
L’anforetta di cui vi parlo cela la Tangia, un piatto di carne di agnello che rosola lentamente nel coccio con aglio e cipolla dorata, pistilli di zafferano e una miscela speciale di circa trenta erbe e spezie chiamata Ras el Hanout: noce moscata, curcuma, pepe rosa, zenzero, cardamomo, anice e tante, tante altre. Ogni Ras el Hanout ha il suo ingrediente segreto, ogni Tangia una variante speciale. All’interno del coccio scoprirete un piccolo limone dorato che a Marrakech mettono in salamoia e le olive, altre protagoniste dei banchi del mercato. Penultimo ingrediente della tangia è lo smen, burro chiarificato lavorato lentamente con le spezie.
E infine, l’ultimo ingrediente, il più importante: il tempo. Quello trascorso tra le ceneri dei forni della medina, spesso adiacenti agli hammam, dove si purifica il corpo e la mente.
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