Breslavia, ne avete mai sentito parlare? Io no. L’ho scoperta grazie a Giusi Arimatea, giornalista e amica che, nel suo girovagare per il mondo, di tanto in tanto pensa a me e lascia al mattino un dono inaspettato tra i nuovi messaggi su messenger. “Un pensierino per viaggimperfetti”, mi scrive. E io già pregusto il racconto che seguirà perché Giusi riesce a portarmi lontano solo con le parole…
Breslavia, in polacco Wrocław, è una bellissima città della Polonia, capitale europea della cultura nel 2016 e patria di un gran numero di gnomi in metallo sparsi per le strade del centro e in periferia, simbolo di libertà e passata ribellione.
Dodici isole collegate fra loro da centododici ponti e il fiume Oder ad attraversarla. Così che Breslavia è stata soprannominata la Venezia polacca. E di Venezia possiede l’eleganza, la vitalità, quei tratti decadenti che ne amplificano il fascino.
Il cuore di Breslavia, tra le imponenti architetture gotiche, rinascimentali e barocche, batte giorno e notte.
Accanto alla Piazza del Mercato c’è la Piazza del Sale che ospita un mercato dei fiori aperto anche di notte, insieme ai bar, ai pub, alle birrerie, molti dei quali in stile bohémien, popolati da gente di ogni età. Inevitabile diventarne un frequentatore assiduo.
Così che un viaggio di lavoro, organizzato per assistere a due spettacoli teatrali e visitare il Grotowski Institute, si è trasformato in una breve e divertente vacanza, all’insegna di quella mondanità cui generalmente ti sottrai e del buon cibo.
Tipica specialità polacca i pierogi, deliziosi panzerotti a forma di mezzaluna con ripieni diversi. Economici come tutta la ristorazione e più in generale la vita a Breslavia.
Scriverne è un po’ come scorrerne mentalmente i fotogrammi. Alcuni di essi ti richiamano la storia di tutta l’Europa centro-orientale, altri l’Occidente dei grattacieli a vetri, altri ancora i casermoni anni Settanta di certa Berlino .
Nell’insieme, Breslavia è una città senz’altro da scoprire, da visitare, o meglio “da vivere” visitandola e scoprendola.
Poche ore appena e la senti già tua.
Avevo letto Bratislavia e ti stavo per rispondere che l’avevo sentita ancora. Ma per fortuna ho riletto meglio e devo dire che Breslavia non la conoscevo proprio!
Mi sono persa dentro il racconto di Giusi e volevo essere con lei per passare una serata (o una nottata?) tra quei cafè un pò bohémien e finire il tutto a comprare dei fiori al mercato dei fiori in versione notturna!
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È esattamente come mi ci sono immaginata io mia cara tra gnomi furbi e un bouquet di fiori freschi ❤
Dovremmo pensare davvero ad un weekend lì
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