“Ni hao”, mi è capitato di sentire distintamente in una strada a Pechino. Poco male, penserete, considerato che Pechino si trova in Cina e “ni hao” in cinese significa “ciao”. La cosa bizzarra è che a salutarmi era un merlo, uno di quelli che abbiamo anche qui da noi, nero e dispettoso, uno di quelli che parla solo quando lo decide lui, e che, stavolta, a Pechino, mi ha guardata e ripetuto “ni hao”.
Gli uccelli in Cina sono considerati animali da compagnia e il loro canto una benedizione. E’ facile trovare piccole botteghe con gabbie di tutte le dimensioni, spesso finemente lavorate, destinate a diventare le case dei piccoli pets cinesi così come molto frequente è la presenza di un uccellino all’ingresso dei negozi o sulle bancarelle per strada.
Tradizione vuole che un buon padrone porti quotidianamente il volatile in giardino, o magari al parco, e gli dia la libertà per una o più ore. Un’altra storia del passato racconta di piccioni alle cui code i cinesi legavano piccoli fischietti in bambù che, attraversati dall’aria in volo, suonavano al vento.