C’è un tempio sopra la baia di Trincomalee dove i fedeli, dopo aver espresso un desiderio, scagliano con forza una noce di cocco contro una pietra ai piedi di un albero sacro. Se la noce si spacca, il desiderio sarà esaudito. A fine giornata tutte le noci vengono gettate nell’oceano.

E’ il tempio indù di Koneswaram vicino Trincomalee e guardando la cartina mentre sbocconcello un hopper, una frittella croccante e sottile, mi rendo conto che me ne separano parecchi chilometri e che, con ogni probabilità, dovrò rimandarne la visita al mio prossimo viaggio in Sri Lanka. Siamo a Bentota, esattamente al lato opposto di Trincomalee. Ci godiamo il sole e il mare prima del rientro tra poche ore in Italia.

La spiaggia qui è infinita. Solo palme e mangrovie. Il bagnino dell’albergo riempe di briciole una vaschetta tra le radici di una mangrovia e per la prima volta riesco a fotografare da vicino uno scoiattolo attratto dal cibo. Stamattina ho avuto la fortuna di assistere al rientro di un gruppo di pescatori. Mi sono avvicinata e mi hanno mostrato il pescato del giorno. Cantavano sistemando le reti e trascinando le barche fuori dall’acqua.

Lo Sri Lanka è un paese stupendo, piccolo e allo stesso tempo immenso. Non finisci mai di scoprirlo. Ci penso mentre la proprietaria di un negozietto di parei mi fa provare l’olio estratto dal cocco che usano per i capelli. Guardo il cocco ad essiccare sulla spiaggia ed esprimo un desiderio, quello di tornare qui…chissà se vale uguale…magari la prossima volta vado a vedere il tempio indù di Koneswaram.