A sud. La Malandra. Ci vuole fegato

Vi piace il polpo?

Di ricette ce ne sono tante, dal carpaccio alle insalate di mare. Deliziosi risotti o semplici abbinamenti con la patata. Meno conosciuto è invece il patè ottenuto dalle interiora dell’animale che si trovano nel capo.

É lì che risiede il fegato del polpo raccolto in una piccola sacca.
Cibo povero e ormai dimenticato, ha un sapore forte, ancestrale, primitivo.

C’è tutto il profumo del mare nel patè ottenuto dalla piccola sacca sciolta appena, per pochi minuti, con aglio e olio nella padella, un pizzico di peperoncino se vi piace. In tanti ci condivano la pasta, quella al “sugo di polpo senza il polpo”, quando l’animale appena pescato veniva venduto e restavano solo le interiora.
Chiedete a pescatori o a chi conosce l’arte di stanare il polpo. Ancor prima della battitura, il polpo va pulito e privato delle interiora. In Puglia le chiamano malandra e la tradizione vuole che vengano impanate e fritte. Da provare.
Da qualche tempo cibo gourmand e noto tra gli chef stellati. Lo avete visto cucinato nelle cucine di Masterchef?

La foto scelta per questo post è di Anna Lo Cascio, un’amica bravissima a pescare i polpi e soprattutto a cucinarli!

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. A me piace tantissimo e quando riesco vado anche a caccia di polpi con la fiocina, però sinceramente l’ho sempre pulito a fondo, eliminando interiore e sacca del nero. Sapevo che con quest’ultima si potevano fare gli spaghetti al nero, ma non sapevo che si potesse cucinare anche il fegato!

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    1. dettabroad ha detto:

      Prova e poi mi dici!

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  2. JACQUELINE MALANDRA ha detto:

    Wow…

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