Etna, cantina Murgo. Tenuta San Michele

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C’è il vulcano in questo vino. L’Etna incombe sui filari, ne alimenta pampini e grappoli.
Cantina Murgo. Tenuta San Michele
Cantina Murgo. Tenuta San Michele

 

Qui, sulle pendici orientali, è la sua eleganza e il suo brio ad alimentare le viti di nerello mascalese. La stessa linfa che diventa <bollicina> e dà vita agli spumanti metodo classico Murgo della Tenuta San Michele.
Un progetto, un sogno. Spumante metodo classico da nerello mascalese. Bollicine e tutta l’eleganza del vulcano
La polvere nera continua a cadere quando arriviamo alla Tenuta San Michele. Cumuli di sabbia nera sono ai lati della strada lungo i piccoli centri etnei che attraversiamo per raggiungere la tenuta dal mare. 
Lei, <a Muntagna> è sempre più vicina. Ha dato spettacolo in questi giorni con esplosioni, boati, fontane di luce, colonne di fumo che per chilometri si arrampicano in cielo sfidando la gravità.
L’Etna, qui, è amica, madre, compagna. Regola il quotidiano di chi ci vive e la rispetta, ma non la teme. Della Muntagna qui ci si fida.
Cantina Murgo. Tenuta San Michele
Dove comanda il vulcano
La terra del vino alle sue pendici se ne nutre e regala caratteristiche che cambiano su ogni versante. Qui, appena sopra Zafferana Etna, a cinquecento metri sul livello del mare, l’Etna nutre un nerello mascalese alla base di Brut e Extra Brut unici.
Sono il risultato di un progetto, o se volete un sogno: ottenere uno spumante metodo classico da uve che crescono solo qui con tecniche naturali e a basso impatto ambientale.
Un perlage fine, pieno, complesso. Grande classe, personalità e buona struttura. Lungo affinamento sui lieviti. Pupitres per gli extra brut, giropalettes per i brut.
Il risultato della lungimiranza di un uomo, il Barone Emanuele Scammacca del Murgo, diplomatico e cittadino del mondo e dei suoi otto figli, il cui lavoro ha fatto da apripista ad altre produzioni che oggi sono ben inserite nella produzione vinicola etnea.
Cantina Murgo. Tenuta San Michele
A Muntagna, sua maestà l’Etna
La locanda e la Tenuta San Michele
La famiglia Scammacca del Murgo continua a percorrere la strada indicata dal Barone e lo fa in una tenuta che oggi è cantina ma anche locanda e tenuta.
I paesaggi sono un incanto, l’atmosfera molle e romantica come le camelie che fioriscono lungo il viale d’ingresso ricoperto ancora di polvere nera.
La locanda si affaccia sul mare: Catania da un lato, Taormina dall’altro, sono ad un passo. Riesci a scorgere i vigneti che scendono via via verso il mare. Fino ad un certo punto però, oltre solo agrumeti, troppo caldo per le viti. É in uno degli ultimi appezzamenti che nasce il Cabernet Sauvignon. Impiantato nel 1985, è il più vecchio vigneto esistente sull’Etna di uve Cabernet Sauvignon. Rubino intenso, ribes e spezie. Dopo l’imbottigliamento il vino matura in bottiglia per altri 6 mesi prima della commercializzazione.
Cantina Murgo. Tenuta San Michele
Lo sentite il profumo del finocchietto selvatico?
Più in alto caricante e catarratto regalano un bianco d’eccezione, l’Etna Bianco Tenuta San Michele. Tutta la mineralità del vulcano in un bianco con affinamento parziale in rovere con tostatura bionda. Giallo paglierino con riflessi verdi, ginestra e frutta verde al naso. Per me una colata di vaniglia. Una scoperta.
A tavola, in locanda, arriva la tradizione. Prodotti locali, profumo di erbe e spezie siciliane. Sbocconcello un quadrotto di frittata di pasta cu maccu. La fava incontra il finocchietto selvaticoL’olio è quello prodotto in tenuta, Nocellara dell’Etna, le olive raccolte tra ottobre e novembre, estrazione a freddo non filtrata avviata al momento della raccolta.
Ci sono poi le conserve del Murgo Store: mandorle e olive verdi, capperi e olive verdi, pomodoro e olive nere, olive nere e peperoncino. E poi le marmellate, i chutney, il miele di arancio che provo su un dolcetto offerto con una lacrima di Moscato di Moscatella da cui ci facciamo tentare.
Ci sarà poi tempo per una lunga passeggiata tra i filari. O magari, per un po’ di relax a bordo piscina sotto lo sguardo vigile dell’Etna.
Cantina Murgo. Tenuta San Michele
Fare vino è poesia…

7 commenti Aggiungi il tuo

  1. Casalinga Sempre Felice ha detto:

    Ottimo articolo anche questo, non ti smentisci mai anche con le foto che posti.

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    1. dettabroad ha detto:

      E tu sei sempre cara. Grazie sempre.

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  2. Ricordo che a scuola si parlava sempre di come le eruzioni dell’Etna regalassero una terra ricca e magnificamente fertile. A’ Muntagna ne regala di gioielli. Volubile ma alla fine benevola con i suoi figli. Quello spumante lo assaggerei con piacere

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    1. dettabroad ha detto:

      Mi immagino a berne un calice insieme…

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  3. rchiarappa ha detto:

    Un altro posto magico e prezioso da segnare per i nostri prossimi giri in Sicilia che speriamo davvero di organizzare presto 🍷🥂

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  4. Luca Perissinotto ha detto:

    Una bevutina coi prodotti dell’Etna (e non quelli che regala il suo ventre ma quello che regala la terra che ci sta intorno). Mi hai incuriosita con questo tuo articolo. Lo spumantello lo assaggerei con molto gusto

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    1. dettabroad ha detto:

      Ci sarebbe da fare un aperitivo super in vigna. Magari al tramonto. Che dici, ci sta?

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