Traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Colapesce&friends

 

3,2 km tra Capo Peloro e Cannitello, sulla costa calabra. Il tratto di mare più breve tra Sicilia e Calabria. Lo Stretto di Messina. Lo hanno percorso a nuoto in quattordici. Sono gli amici della cooperativa Colapesce I, ideata da Giovanni Fiannacca, recordman dello Stretto. Per anni ha detenuto il tempo migliore per la traversata: 30 minuti e 50 secondi.

Oggi però non si compete e non si vince nulla. “C’è solo una regola qui da noi”- mi dice Fiannacca, tono asciutto, sguardo diretto e sincero – “Non è una gara. Si va <insieme>, rispettando i tempi di tutti”. Giovanni è un tipo tosto. Sulla parete del salotto tiene una targa su cui c’è scritto “Gli ordini del Capitano non si discutono”. Uomo di mare, conosce lo Stretto palmo a palmo. Oggi nuota con il gruppo, non li perde di vista un attimo. Urla, incita, applaude, incoraggia tutti. Sa cosa consigliare ai ragazzi, indica la rotta da seguire per “agganciare” le correnti e farsi aiutare a raggiungere l’altra sponda.

“C’è un punto preciso durante la traversata in cui la corrente ti spinge verso la Calabria. La senti, senti la forza del mare che ti aiuta ad arrivare”. Emilia che oggi è con me in barca, ha già fatto la traversata in passato. Mi spiega che la traversata ognuno la vive a modo suo e che tutti dovrebbero provare a farla per godere della bellezza di questo pezzo di mondo. “All’inizio sei concentrato, ce la metti tutta, pensi solo a nuotare e a respirare nel modo corretto, bracciata dopo bracciata. Poi arriva quel momento in cui realizzi che stai attraversando lo Stretto, che sei in mezzo al mare, circondato dall’acqua…”

“Non hai paura, non ti prende il panico?”. Mi risponde con la stessa semplicità con cui mi hanno accolto tutti a casa Fiannacca anche quando ho chiesto a Cristina Scotto e Fabrizio Mandanici, protagonisti di traversate storiche nello Stretto e tra la costa siciliana e le isole Eolie, se per loro fosse la prima volta. Mi piace lo spirito che anima queste persone…nessun supereroe, solo il piacere di nuotare e di vivere il mare. Sulle barche che seguono la traversata ci sono i loro figli, gli amici più cari che tifano per tutto il gruppo. C’è un’atmosfera di festa e di condivisione sino alla fine, al momento dell’arrivo, quando, a poco più di 100 metri dalla spiaggia, in acqua si tuffano i più piccoli tra cui Benedetta e Francesca, le figlie di Valeria, nuotatrice da sempre, oggi alla sua prima traversata, emozionatissima.

Durante la traversata, quando ormai la Sicilia è lontana, mi guardo attorno e capisco le parole di Emilia. Vedo lontane le grandi navi, i container, i traghetti che fanno la spola tra le due rive. Anche il colore del mare visto da qui è diverso. Mosso dalle onde, sembra “frizzare”: vivo, in costante movimento. Osservo il gruppo nuotare e penso per un attimo che vorrei essere lì, in acqua, con loro, bracciata dopo bracciata. Lo dico a Fiannacca. “E che problema c’è” – mi risponde – “Alla prossima partecipi anche tu!”

Grazie a Giovanni Fiannacca e al suo gruppo ho scoperto un pezzo di storia siciliana che va dai primi anni del 900 ad oggi. Record, traversate, protagonisti di avventure in mare. Se vi va di saperne di più date un’occhiata al sito http://www.baiadigrotta.it/index.html

 

 

 

 

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