Germania. Una favola. La Foresta Nera

C’era una volta una foresta. Una foresta così fitta di alberi che la luce del sole quasi non riusciva a passare. Grandi boschi ombrosi, abeti rossi e bianchi, faggi, aceri nodosi, pini. Nell’aria profumo di resina. Attorno la foresta, prati verdissimi e antiche case coloniche col tetto smisurato, maestoso, che tutto protegge. Un tetto che tocca quasi terra per sopportare il peso della neve in inverno.

Nel cuore di questo mare d’alberi, in un luogo remoto chiamato Triberg, tra i muschi morbidi, un romantico gazebo e un sentiero che s’inerpica nella montagna fino alle cascate del fiume Gutach, un salto di 162 metri su sette gradoni in pietra.

Forti artigiani senza età popolavano la foresta, la Foresta Nera, ed erano i creatori di scatole magiche a forma di casa che trasportavano su spalle possenti: dalla finestra di queste piccole case, annunciato da un ticchettio costante, allo scoccare dell’ora si affacciava un impertinente uccellino che si inchinava, abbassava le ali ed emetteva il verso del cuculo. Ad aiutare gli artigiani nella costruzione delle scatole magiche c’erano scoiattoli rossi cicciottelli che in cambio chiedevano buonissime noccioline.

Di scatole magiche gli anziani artigiani ne hanno costruite di ogni dimensione. Persino una grandissima, la più grande del mondo, a Schonach, vicino le cascate.

L’orologio a cucù più grande del mondo puoi vederlo da dentro, entrarci persino e sentirti piccolo piccolo passando attraverso gli ingranaggi, i pesi e le funi che regolano l’andamento del tempo.

Anche gli scoiattoli ci sono ancora. Continuano a mangiare noccioline e a nascondere il segreto delle scatole magiche. Andateli a cercare vicino le cascate. Se darete loro una nocciolina, vi indicheranno la strada per mangiare una torta buonissima, la Schwarzwalder Kirschtorte della Foresta Nera. Panna montata, ciliegine candite, freschissimo burro, cioccolata e una spruzzata di kirsch. La migliore a Triberg al café Schaefer , dove ne conservano gelosamente la ricetta originaria. Le ciliegine rosse ricordano i pon pon del bollenhut, il copricapo del costume tipico delle donne dello Schwarzwald, la regione della Foresta Nera. Sono rossi se la donna che lo indossa è nubile, neri se è sposata.

Baden Baden. Nudi come vermi

Piccola, esclusiva, aristocratica. Ville sontuose, eleganti alberghi lungo viali alberati, lussuose boutique. Raffinatissima. Ma c’è una cosa che tutti possono fare e per pochi euro: trascorrere un’intera giornata alle terme.
Due i centri principali. Il più antico è il Friedrichsbad, costruito nel 1873. Un edificio neorinascimentale famoso per il bagno romano-irlandese, varie sale con temperature diverse, massaggi, bagni di vapore caldo, acqua termale. Amato da Wagner, Nietzsche, Tolstoij. Qui, come in altre spa europee si incontravano re e regine, ministri e ambasciatori: si combinavano i grandi matrimoni e si tessevano le sorti del Vecchio Continente. Unica cosa da valutare prima di sceglierlo è che ci si va nudi come vermi, tutti insieme. Spensieratamente.

L’altro è il più moderno Caracalla Thermae, inaugurato nel 1985. Enorme, con infinite piscine termali al coperto e all’aria aperta, saune, bagni di vapore, vasche per l’idromassaggio e solarium.
Dentro c’è di tutto. Dal servizio asciugamani a quello dedicato ai più piccoli. A fine giornata vi sentirete nuovi.

Slow Schwarzwald

C‘è un lago nel cuore dell’Europa su cui si affacciano Germania, Austria e Svizzera. Il lago di Costanza, così grande da poterci passare un’intera vacanza pedalando lungo le piste ciclabili, andando per terme, esplorando abbazie e castelli. Oppure, come ho fatto io, sceglierlo per una sosta, per dedicarvi una giornata d’ozio e dolce far niente. In uno dei centri lungo il suo perimetro,  ho scelto Costanza. È bello rilassarsi al sole di primavera e poi girovagare per il centro della cittadina con bouquet di fiori alle finestre, gli eleganti portici, le antiche case e i mercatini ordinatissimi.
A pochi chilometri da Costanza c’è Villingen, con le sue mura e le sue torri. Un posticino del cuore perché appena fuori il paese c’è il Romantik Hotel Rindenmuehle, ai margini della Foresta Nera. È un luogo perfetto per scoprire la regione tedesca dello Schwarzwald con un pregio in più: un ristorante che propone solo prodotti locali a km o. Slow food, slow life.

Nozze a Friburgo

Ute e Axel sono una coppia di giovani sposi con cui ho fatto festa nella piazza davanti al municipio di Friburgo. In realtà non li conosco e sono stata solo una spettatrice. È stato comunque bellissimo perché i due hanno scelto di festeggiare in piazza, in mezzo alla gente, con un buffet improbabile, tanti palloncini rossi e bianchi e ragazzini felici che scorrazzavano da un lato all’altro della piazza.

C’era persino un trampoliere che percorreva le stradine di Friburgo per pubblicizzare tutt’altro tipo di evento ma era lì, in quel momento, ed è stato perfetto.

Sarà perché Friburgo è una città speciale. Dicono sia uno dei poli magici d’Europa e che qui si apra una delle porte sull’altro mondo. Esistono tour notturni della città in compagnia di ciceroni con tanto di costume d’epoca e vecchia lanterna in grado di svelare i misteri che circondano la Munster Platz, con una delle cattedrali gotiche più belle del Nord e i suoi mostri scolpiti sulle guglie. Architetti e storici dell’arte cercano da tempo di svelare il significato dei Wasserspeier, “ gli sputa acqua” le figurine poste come doccioni agli sbocchi delle grondaie che si protendono oltre la facciata.

Io preferisco restare qui a fare festa con Ute e Axel. E mentre inseguo il trampoliere per una foto, infilo per sbaglio un piede in un backle, gli stretti canali all’aperto che corrono lungo piazzette e vicoli di tutto il centro storico. Si dice che chi ci infila un piede dentro sposerà una donna o un uomo di Friburgo. Un principe, una fata, un orco o una strega?

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Katja ha detto:

    Io adoro la torta Schwarzwald e i pom pom dei vestiti tipici. Ho fatto il pieno della torta e sono tornata a casa con una marea di cartoline coi vestiti tipici!

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    1. dettabroad ha detto:

      A quella torta ci penso spesso anch’io a dire il vero!!!

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