A Bled le campane le senti dal mattino alla sera. Il rintocco, forte e deciso, echeggia da un lato all’altro del lago, un posto da favola a nord ovest della Slovenia, a ridosso del Parco Nazionale del Triglav, circondato da boschi e montagne.
I colori del lago e del paesaggio circostante virano dal verde smeraldo all’azzurro turchino. Ad ogni ora del giorno un’emozione diversa. Persino la gamma dei grigi è affascinante e ipnotica nei giorni di pioggia.
Tutto il perimetro del lago è percorribile: 6 chilometri con scenari che cambiano continuamente. Folte radure, sentieri di montagna per raggiungere punti panoramici, spazi aperti e spiagge con locali e luoghi di ristoro. Una pausa sotto un albero la cui chioma sfiora l’acqua, uno stop in spiaggia accanto cigni e paperotti, un caffè al camping o in uno dei cafè e ristoranti. Magari un pezzo di millefoglie alla crema, che qui è un must con una ricetta vecchia di 60 anni e una tradizione antica. La migliore la trovate all’hotel Park dove è stata creata nel 1953. 7 centimetri per 7 di goduriosa pasta sfoglia con crema e panna. Una cosina leggera.
Il perché le campane continuino a suonare lo capisci quando raggiungi l’isolotto al centro del lato sud del lago: una scalinata di 99 gradini che la tradizione vuole che lo sposo percorra il giorno delle nozze con in braccio la sposa e una chiesetta, la Santa Maria Assunta all’interno della quale suonare le campane equivale a realizzare un desiderio…immaginate la fila! Leggende del luogo raccontano che la campana sia stata donata dal Papa nel 1534 in sostituzione di una commissionata da una vedova inconsolabile in ricordo del marito, finita ahimè sul fondo del lago da cui, si dice, continua a suonare.
Una gelateria e un negozio di souvenir sull’isolotto e 50 minuti circa per godere del posto. E’ il tempo che generalmente danno i barcaioli che trasportano il viaggiatore sull’isola a bordo delle pletne, le tradizionali barche a remi. Non perdete l’occasione di un giro in pletna: il viaggio si paga e non pochissimo, dai 12 ai 15 euro a persona, ed è per lo più un servizio realizzato per i turisti, ma io mi ci sono divertita come una bimba.
L’alternativa è noleggiare una barca a remi e muoversi in autonomia o praticare canottaggio. In tanti impegnati nel must di stagione, il SUP, vale a dire lo Stand Up Paddle: una tavola da surf e una pagaia, nothing else.
Il paesino sul lago è piccolo ma delizioso nella parte accanto il castello, raggiungibile dal lago per panorami mozzafiato e un pranzo nel ristorante all’interno. Un po’ più turistica la parte sul lato opposto con l’inevitabile sfilza di negozi di souvenir e boutique in serie. Ci troverete però ristorantini niente male…io ho scelto Peglezen, cucina per lo più a base di pesce, sapori autentici e porzioni abbondanti.
Volete dormire a Bled? Fate i conti con prezzi piuttosto alti. Se la spesa non è un problema esistono strutture eleganti e scenografiche affacciate sul lago. Anche tante guest house, più economiche, tra cui Vila Mia.
In alternativa e se avete un mezzo con cui spostarvi, allontanatevi dalla cittadina. Tutta l’area intorno vale il viaggio. A pochi chilometri le gole di Vintgar (se aperte…durante il mio viaggio erano purtroppo chiuse per motivi di sicurezza e pare sia frequente), il lago Bohinj, più grande e selvaggio. Ed ancora il fiume Isonzo lungo cui praticare kayak, rafting e canyoning e poi arrampicata e grotte da esplorare.
Un articolo accattivante e puntuale che ci sarà molto utile a settembre. Eravamo indecisi se inserire il lago di Bled nel nostro giro: ora lo faremo perché il tuo racconto ci ha davvero appassionato.
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Ne sono felice Rosaria. La Slovenia mi ha sorpreso e conquistata anche se solo per una manciata di giorni. Per qualsiasi info sono qui. Un abbraccio
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