Sri Lanka. Parco Nazionale di Minneriya. Casa di Palithe

Prima di arrivare a casa sua, passiamo con Palithe a prendere la figlia più grande a scuola. Suo padre mi spiega orgoglioso che l’anno prossimo andrà all’università di Kandy. Nel frattempo prende lezioni private di musica una volta a settimana da un maestro che viene apposta da Anuradhapura, più a nord. Sua figlia è molto bella e quando sale accanto a me sul tuk tuk ne sento il profumo di pulito e di fiori. Mi faccio piccolina e mi vergogno un po’. Dopo una giornata in giro per templi mi sento sudata e appiccicaticcia.

La casa di Palithe è affacciata su un lago del parco nazionale di Minneriya. Lo stato gliel’ha assegnata per aver combattuto durante la guerra civile. Lui l’ha scelta perché non c’è niente attorno, solo una piccola comunità di pescatori e poi solo natura, spazi infiniti, paesaggi incontaminati.

La moglie di Palithe ci accoglie con un succo ghiacciato di cocomero, papaya appena tagliata e samosa, degli involtini di pasta fritta con un ripieno di verdura. Sono buonissimi. Ci fa provare anche delle polpette di lenticchie speziate. Conosciamo la più piccola delle figlie di Palithe, una bimba di 4 anni con lunghi capelli neri, occhi grandi color nocciola e un musetto dolcissimo. Ci provo a lungo ma alla fine riesco a strapparle un sorriso e a farmi mostrare il quaderno di scuola. Mi ricorda i miei quando ho iniziato a scrivere le prime parole col disegno in cima alla pagina e una serie di scarabocchi in fila.

Palithe ha un piccolo giardino. C’è una pianta di papaya che ci ha fatto assaggiare, cocchi, fiori colorati. In mezzo al verde c’è una minuscola casetta realizzata con lamiere di scarto all’interno della quale Palithe ha inserito una statua di Ganesh, il dio elefante, con una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia. A pochi passi c’è un lago. Si perde all’orizzonte. Si intravedono tre donne che si stanno lavando. Vicino a loro un gruppetto di ragazzini che gioca nell’acqua. Palithe ci presenta i suoi amici pescatori. Anche tra loro ci sono i più anziani, il capo e gli ultimi arrivati, i più giovani. Ci mostrano orgogliosi il pescato del giorno.

Sull’altra sponda è già zona riservata ai rangers del parco di Minneriya. Ci si può entrare solo accompagnati a bordo di jeep e avvicinare gli animali che lo abitano. Per lo più elefanti, tantissimi elefanti. Se sei fortunato, riesci a vederli anche dalla strada che sbucano a mangiare un ciuffo d’erba. La mia fortuna è avere Palithe con me che sa dove andare e che strade fare. Al tramonto ne incrociamo due gruppi. Sono meravigliosi.

C’è una strana pace nell’aria, qualche farfalla colorata che svolazza tra il blu del lago e il verde della vegetazione e una garzetta serena sull’acqua…non voglio più andar via.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Falupe ha detto:

    Le tue parole esprimono la bellezza di questo luogo e la tranquillità che lo circonda. Sono stato nello Sri Lanka ma non ho raggiunto questa destinazione.

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  2. lasimoinviaggiogmailcom ha detto:

    Veramente un bel racconto, mi sono rilassata molto leggendelo! Lo Sri lanka mi attira molto!

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    1. dettabroad ha detto:

      Simona penso a fiuto che ti piacerebbe molto 😀

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