Un espresso in tazza grande, con una nuvola di panna e menta e un velo di cacao. Se siete a Padova regalatevi questa delizia al Caffè Pedrocchi, un’istituzione in città e una tappa per chi, bevendo un buon caffè, vuol assaporare anche un pezzo di storia e d’Italia.
Qui, sin dalla sua apertura, nel 1831, son passati uomini d’affari, viaggiatori, gli studenti della vicina università di Palazzo del Bo, letterati e artisti. Stendhal, De Musset, George Sand, D’Annunzio, Marinetti ne hanno frequentato le sale e dibattuto d’arte e di politica.
Il caffè, sino al 1913, non ha mai chiuso le sue porte – avete mai sentito parte del detto “la città del caffè senza porte”? – diventando così crocevia d’affari, di studio e di storia: è qui che nel 1848, in pieno Risorgimento, un proiettile austriaco lasciò il segno nella sala Bianca ed è qui, nella sala Verde, che ancor oggi, per tradizione, chi vuole ristoro ma non ha denaro, può sedersi e godere di un’atmosfera speciale.
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