Di che colore è Tolosa? Se a volte è facile associare un colore a una città, Tolosa, nel sud della Francia, è senza alcun dubbio rossa.
Rossa per motivi politici? Acqua. Rossa perché passionale e romantica? Forse. Ma la risposta è un’altra. Diciamo fuocherello.
Il motivo è molto più semplice e legato ad un fattore pratico e di natura economica. Ricca di argilla, Tolosa, sin dai tempi dei Romani, fu costruita con dei bei mattoni rosso argilla che ancora oggi ricoprono le facciate di tutti i maggiori edifici della città.
Ed è un rosso che vira ora al vermiglio, ora al rosa e al corallo. Dipende dalla luce che ad ogni ora investe questa splendida città.
Una storia dietro ogni mattone
Dicevamo dei mattoni rossi. Gli intonaci bianchi, obbligatori fino a prima del ‘900 perché rischiaravano le vie alla luce della luna quando l’energia elettrica non esisteva, furono scrostati lasciando che tutto lo charme del rosso venisse fuori e raccontasse una città con una storia lontana.
Di pietra non ce n’era e se qui e lì compariva, era segno di ricchezza e grandi disponibilità. Arricchiva i palazzi più belli, via via nei secoli impreziositi da mascheroni, a volte in terracotta, balconi con inferriate riccamente decorate e finestre abbellite da corondage in legno e lambrequin in zinco.
Oggi il rosso dei mattoni rende lo skyline della città francese unico ed affascinante e persino il Capitole, il Palazzo dei Consoli, che è insieme Municipio, teatro, museo nella piazza centrale di Tolosa, mostra fiero un prospetto di 130 metri ultimato nel 1759 che alterna mattoni e pietre, arricchito da otto colonne di marmo, una per ogni console che sino al Medioevo reggeva Tolosa, una per ogni quartiere affidato alla loro giurisdizione.

Al lato opposto della piazza inizia Rue du Taur, o Carrera del Taur in lingua occitana secondo la doppia dizione presente in numerose vie. Il toro è quello al cui sacrificio a Giove San Saturnino, primo vescovo della città, si oppose e fu pertanto giustiziato. Il suo corpo venne legato all’animale con una corda e trascinato lungo le vie. Tradizione vuole che si staccò proprio qui, dove oggi sorge Notre Dame du Taur e dove venne sepolto prima di essere trasferito nella basilica che oggi porta il suo nome, la basilica di Saint Sernin, una delle più importanti chiese romaniche della cristianità nonché tappa lungo la strada che i pellegrini percorrevano, e tuttora percorrono, verso Santiago de Compostela. Migliaia di pellegrini, già nel Medioevo, ne ammiravano l’imponente basilica in pietra e, ça va sans dire, mattoni rossi.
Ed è in mattoni rossi un’altra meraviglia di Tolosa, il complesso monumentale Les Jacobins dove, nel 1215 fu fondato l’ordine dei domenicani ed è sepolto San Tommaso d’Aquino. Spoglio ed austero all’esterno, ricco e prezioso all’interno: nella chiesa, una navata sostenuta da una fila di colonne alte 28 metri dalle quali si irradiano nervature dipinte che sorreggono il tetto. L’ultima ne ha 22, policrome, che la fanno sembrare una palma, le Palmier des Jacobins, un giardino illuminato da vetrate colorate.
Voglia di uno stop? Due soluzioni in centro
Flower’s Cafè – place Roger Salengro. Per una tazza fumante di the e una fetta di torta artigianale e golosa. Provate quella lampone e cioccolato o in alternativa il crumble alla pera. Entrambi sublimi.
O Thé Divin – rue Baour Lormian. The selezionati, un’intera vetrina di torte e dolci tra cui scegliere. Aperto anche a pranzo. Io qui ci ho lasciato il cuore.

Il rosso non può fare a meno del blu
C’è un colore che a Tolosa contende al rosso il posto d’onore ed è il blu. Ma non un blu qualunque, è il blu pastello, l’Isatis tinctoria, una pianta delle crocifere dal particolare fogliame. Nel Cinquecento, dalle sue foglie lunghe e folte fatte essiccare e macerare, veniva ricavata una tintura azzurra indelebile che fece la fortuna di quanti ne conoscevano i segreti e la coltivavano e producevano. L’oro blu mantenne il suo primato per oltre un secolo fino a quando l’indaco non ne prese il posto.

Ancora oggi il pastello viene coltivato e dalla sua produzione nascono capi, accessori e persino un particolare miele in vendita presso Terre de Pastel con punti vendita, un museo e una Spa con trattamenti ispirati a questa pianta dai delicati fiori gialli. Un motivo in più per tornare a Tolosa e dedicarsi un momento di relax e di bellezza.
A Tolosa il blu vira al viola. Quello della viola. Ne conoscete il profumo?
Pare sia una specie rara e anche in questo caso elemento che ha contribuito all’unicità di questa città e alla ricchezza di quanti la coltivavano.
Il suo profumo è delicato ma riconoscibile. Capiterà per le strette vie del centro storico di sentirne improvvisamente le note più dolci. Facile che arrivi dai tanti punti vendita dedicati esclusivamente alla <Violette de Toulouse>, la cui essenza serve per creare colonie, saponette, un liquore, bon bon e miele, confetture e incenso. I suoi petali cristallizzati in acqua e zucchero diventano violette candite; la troverete nei gelati e nelle creazioni di molti ristoranti.
E a proposito di ristoranti, ve ne consiglio tre, quelli che ho provato ed apprezzato.
Le J’Go – place Victor Hugo. Solo prodotti locali e un’ampia selezione di delizie del posto che potrete gustare o acquistare al bancone all’interno. Fatevi consigliare un buon vino da abbinare. Poche foto del posto . Mi spiace. Ero talmente presa dal cibo e dal vino che ho dimenticato di farle.
L’Atelier du Pecheur – place Robert Schuman. Un banco di pesce fresco a vostra disposizione. Scegliete cosa mangiare e vi accomodate. In pochi minuti il pesce scelto arriverà fumante al vostro tavolo.
Sixta – rue de Bayard. Cucina vegana e vegetariana. Piccolo bistrot a pranzo e sala da the nel pomeriggio. Tre aggettivi per descriverlo: colorato, accogliente, genuino.
Per i vostri acquisti
Se volete riempire la valigia di ghiottonerie locali il posto che fa per voi è il mercato coperto Victor Hugo – place Victor Hugo. Ci troverete paté e foie gras, formaggi di ogni tipo, cassoulet in boccia e salumi.
In valigia lasciate uno spazio per i vostri acquisti alla libreria Ombres Blanches. Con un’intera vetrina dedicata alla letteratura di viaggio non poteva che incantarmi.

Infine un indirizzo prezioso: La Mucca, Créateur en papeterie – rue des Lois. Ci trovate tutto quello che serve per …scrivere! Il mondo della carta e non solo: quaderni, album da disegno, cartoline, penne, matite, chinoiseries.
Sai che non l’avevo mai presa in considerazione come possibile tappa di un viaggio? Una di quelle che città che sai dove sono (più o meno), ma che non includi mai nella lista dei posti da vedere. Ora però è salita nella mia top ten!
Mi è piaciuto molto questo tuo modo di parlare di Tolosa descrivendola attraverso i suoi colori: bravissima 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Silvia, ne sono davvero felice. E hai ragione, spesso luoghi meritevoli rimangono in una sorta di zona grigia ignorata dai più. Con Tolosa è andata proprio così: ha attirato la mia attenzione grazie a un articolo ingiallito che, chissa perché avevo conservato ed è venuto fuori al momento opportuno insieme ai meravigliosi colori di questa città…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi piace proprio tutto! Tranne le viole e il loro profumo che non amo sin da bambina. Dunque: Tolosa in my mind ❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona
anch’io non ne apprezzo particolarmente il profumo…troppo dolce. Ma il gelato coi petali cristallizzati di viola di Manouvrier è un’esperienza indimenticabile!!! Segnatelo, mi raccomando!
"Mi piace""Mi piace"
Ok seguiró il consiglio 😉
"Mi piace""Mi piace"
Io sono rimasta all’obbligo di fare i muri bianchi per far risplendere la luce della luna dato che non c’era la luce elettrica! ♡
Mi mancava questa motivazione ma non per nulla stupida!
Della Francia conosco solo Colmar e Strasburgo ma anche il sud non deve essere niente male!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bella l’Alsazia, terra di confine. Me ne sono innamorata anch’io. La Francia è una terra meravigliosa e spero di visitarne presto il nord, Normandia e Bretagna ❤
"Mi piace""Mi piace"