Una muffoletta o una mafalda, la pagnotta calda di pane bianco, quella col sesamo sopra, o come diciamo noi siciliani, la “ciciulena”. E dentro, bollenti e croccanti, crocchette e panelle. That’s it.
I cazzilli, o crocchette palermitane: solo patata lessa schiacciata e lavorata con olio, sale, pepe e prezzemolo. Goduriosi bocconcini a cui non aggiungi altro e che butti nell’olio bollente.
Le panelle, che nascono da una pastella vellutata di farina di ceci e acqua. Sale, pepe e prezzemolo anche in questo caso a far da compagnia e poi un po’ di pazienza perché il tutto riposi e diventi della giusta consistenza. Da quel tutto se ne ricavano le golose frittelline pronte a finire nell’olio bollente. C’è chi ci spruzza su un po’ di limone fresco di Sicilia.
A me la mafalda con panelle e crocchè piace bella piena con almeno tre panelle e tre crocchè e la mangio appena arrivata a Palermo, a piazza Marina, da ‘nni Franco u Vastiddaru. Una bottega di strada nata dall’esperienza di un siciliano, che oggi non c’è più e che per anni ha lavorato alla storica Antica Focacceria di San Francesco. Mi metto in fila insieme ai turisti e a tanta gente del posto che si ferma per un pasto veloce.
Poche parole, solo quelle necessarie, con chi prepara i panini dietro il banco, uno sguardo agli spicchi di limone nella ciotola con l’acqua fredda, un leggero no col capo di risposta e poi io, il mio panino coi cazzilli e le panelle sotto il ficus di Piazza Marina. Ogni volta a Palermo.
Le sto assaporando…..
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ce la facciamo una scorpacciata???
"Mi piace""Mi piace"