Mani in pasta ad Anversa. La città che continua a cambiare

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Chi si diverte impara di più. E non vale solo per i più piccoli.

Nuovo look e anche nuova filosofia per il KMSKA, il Museo Reale delle Belle Arti di Anversa, polo culturale nel distretto Het Zuid, fresco di ristrutturazione durata undici anni.

Ogni area del museo si rivolge al visitatore suggerendo un tema tra i più disparati: la luce, il colore, la fama, il dolore. E si offre come un colorato ed accattivante contenitore di autori e opere diversi per epoca, stile, formazione.

Capita così di ritrovarsi davanti un Brueghel dopo aver ammirato un Anish Kapoor o un Antonello da Messina a pochi metri da un Bill Viola.

E capita anche di incontrare bimbi entusiasti e particolarmente coinvolti. Perché è più facile catturarne l’attenzione se li si invita a giocare con le installazioni di Christophe Coppens. In quale delle opere di James Ensor che vi circondano c’è il gatto che miagola e si illumina di verde e di blu che trovate all’ingresso della sala? Confessiamocelo: il micio di Coppens lo cerchiamo tutti e continuiamo a giocare in ogni area e ad ogni provocazione che ci viene proposta.

Cosa hanno in comune un Cranach ed un Dali? Non c’è una risposta univoca. Ognuno ha la sua, spesso lontana da sintesi accademiche. L’arte che fa riflettere, discutere e, perché no, divertire.

Un approccio nuovo e dinamico che sembra quello che l’intera città propone al viaggiatore.

Anversa
Grote Markt ad Anversa. Di notte ancora più bella

Batti cinque. Questione di mani ad Anversa

Ripartiamo dall’opera di Marinus Van Reymerswale, Saint Jerome e dall’enorme mano in movimento di Coppens che sovrasta l’intera sala del KMSKA e riprende un dettaglio dell’opera, la mano del Santo appunto.

Le mani hanno una storia tutta loro ad Anversa. Il nome della città deriverebbe dal fiammingo hand werpen, rispettivamente mano e gettare. La mano sarebbe quella di un gigante di nome Druon Antogoon, solito a vessare tutti coloro che attraversavano lo Schelda, il fiume che taglia la città, con pesanti tasse. Continuò a farlo sino a quando il soldato romano Silvius Brabo non gli tagliò una mano gettandola nell’acqua. La mano diventò simbolo e leggenda di Anversa come racconta la statua di Brabo che tiene la mano recisa del gigante nella spettacolare fontana di Grote Markt,  proprio davanti lo splendido edificio che ospita il municipio, sito Unesco.

Anversa
Antwerpse handjes, golosi biscottini ad Anversa. Burro o cioccolato?

E di Antwerpse handjes, le mani di Anversa, golosi biscottini al burro, sono piene le vetrine delle pasticcerie nel centro medievale attorno Grote Markt e l’imponente Cattedrale e lungo De Meir, il viale dello shopping costellato da eleganti edifici.

Appena poco distante, e ad un passo dal museo dedicato a Rubens, star indiscussa della città, prossimo alla riapertura, il Fashion District, cuore pulsante di boutique e flagship store di stilisti nazionali e non, nonchè sede del MoMu, il Museo della Moda.

E se la moda non fa per voi, consolatevi col cioccolato, una delle cose, insieme alla birra, che in Belgio sanno fare meglio: barrette bean to bar, praline ed ovviamente…handjes al cioccolato!

Anversa
Nello, il bimbo che amava l’arte e il cane Patrasche. Ne conoscete la storia? Per sempre amici inseparabili, insieme davanti la Cattedrale di Anversa

Di diamanti e patatine fritte. Forte identità che guarda al futuro

Musei nuovi di zecca, altri prossimi a svelarsi al pubblico. Mani in pasta ad Anversa, le stesse che hanno dato vita ad un restyling della città con edifici avveniristici e ultramoderni. Il Palazzo di Giustizia, ad esempio, creato da Richard Rogers, archistar del Centre Pompidou a Parigi e del Millenium Dome di Londra. Conosciuto come Palazzo delle Farfalle per le forme spigolose che ricordano le ali di un lepidottero o anche come Frietzak, il cono di patatine fritte,  altra cosa che in Belgio non può mancare.

Anversa
Il Palazzo di Giustizia ad Anversa. Palazzo delle Farfalle o Frietzak?

E se di simboli vogliamo continuare a parlare, impossibile non citare il Port House, sede dell’autorità portuale di Anversa, opera firmata da Zaha Hadid. La parte superiore della struttura, ultramoderna ed innovativa, è un omaggio alla luce, ricoperta di lamine di vetro che brillano come un diamante, simbolo tout court, ed alla dinamicità, proiettata sulla città come un veliero pronto a partire verso nuove sfide.

Poco distante, affacciato sullo Schelda, il Mas, il Museo della Corrente, un altro scrigno di bellezza in arenaria rossa e vetro da scoprire come tutto il lungofiume, un costante work in progress.

Non solo diamanti

Un salto al distretto dei diamanti fatelo e se un diamante non ve lo potete permettere concedetevi un gioiello vero, la Antwerpen Centraal Station, la maestosa stazione ferroviaria, tanto grandiosa da essere definita una “cattedrale” e tra le più belle stazioni del mondo. Costruita in dieci anni, dal 1895 al 1905, su progetto dell’architetto belga Louis de la Censerie, è un tripudio di ferro, vetro e marmo su più livelli. Una scalinata imponente, una cupola alta 75 metri e la capacità intrinseca, come tutti i luoghi di arrivi e partenze, di generare sogni.

Anversa
Anversa. La meravigliosa Centraal Station

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Massi Tosto ha detto:

    Un gioiello di città, un diamante direi 😀

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    1. dettabroad ha detto:

      Brilla di luce propria!

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