Fiori. Fiori rossi, eleganti e raffinati. Tanto speciali da aver dato un secondo nome al luogo che li custodisce. Sono in molti, infatti, a chiamare la Cripta del Peccato Originale, Fondo Valle del Bradano, provincia di Matera, la Cripta del Pittore dei Fiori di Matera.
Il nome, quello originale, è dovuto invece ad un ciclo di affreschi che culminano con episodi biblici della creazione e del peccato originale. Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden…su un prato di fiori rossi.

Un luogo prezioso
Siamo di fronte ad un sito unico nel suo genere. Nella terra con il maggior numero di chiese rupestri, una più bella ed affascinante dell’altra, la Cripta del Peccato Originale affascina per l’eleganza del tratto e la vivacità dei colori.
Luogo di culto di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo, è impreziosita da una serie di affreschi collocati in nicchie differenti, risalenti all’VIII e al XI secolo.
Emozionante la narrazione che la Fondazione Zétema ne fa con visite guidate rigorosamente a numero chiuso. Grazie alla Cooperativa Synchronos, si visitano gli ambienti della cripta, estremamente “fragili”, delicati, da tutelare.
Così come la magia che si ricrea ad ogni visita grazie ad un sistema di illuminazione che trasferisce il visitatore in un’epoca lontana. Rapiti da musica e voce narrante scopriamo le figure degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele seguiti dai Santi Pietro, Giovanni e Andrea. Splendida la figura di una Vergine Maria regale ai cui piedi forse Sant’Agata e Santa Lucia.

La parete a sinistra è dedicata alla Creazione; a dividerne i diversi momenti della narrazione gli alberi della Vita e del Peccato Originale. Spoglio e abitato da un grosso serpente è il secondo accanto cui appaiono Adamo ed Eva. Incredibilmente vivida è l’immagine di Eva generata dalla costola di Adamo, così come quella dei due che, commesso il peccato e mangiatone il frutto, realizzano di esser nudi e si coprono con foglie di fico.
A rendere ancora più unico il ciclo di affreschi, la scelta dell’artista del fico come frutto proibito e non di una più classica e canonica mela.
Donare l’ovile di famiglia…una buona idea
“La Cappella Sistina del rupestre”, ne ha scritto Repubblica, “It is a wonder” ha aggiunto il New York Times. Pura meraviglia generata dalla bellezza degli affreschi e dalla storia che oggi permette a centinaia di visitatori di visitare la Cripta dei Cento Santi, un altro dei nomi dedicati a questo sito.
Siamo all’interno di una proprietà privata, l’azienda agricola dei fratelli Dragone, in contrada Petrapenta, SS7 Appia e il punto di incontro per la visita della cripta si trova proprio all’interno della struttura agrituristica. Prodotti sani, a chilometro zero e vini che continuano a vincere un premio dopo l’altro.
“È stato nostro padre ad insistere affinché l’area dove insiste la Cripta fosse donata e reso possibili l’accesso e la visita”, mi racconta uno dei fratelli Dragone.” Noi figli non eravamo d’accordo ma lui ha fatto di testa sua…ha fatto la scelta migliore”. Ed è a lui che è dedicato il percorso che porta alla cripta, immerso tra ulivi e abbracciato dalle vigne.
Oggi, a vedere la cripta arriva gente da tutto il mondo. Restaurata grazie al progetto di recupero integrale del sito avviato nel 2001 con la consulenza dell’Istituto Centrale del Restauro e i finanziamenti della Presidenza del Consiglio e di alcune fondazioni bancarie.

Scoperta nel 1963 dai soci del circolo La Scaletta di Matera, era diventata nei secoli niente più che un ricovero per animali. Oggi, liberata da muschi, licheni e cianobatteri, il monumento ipogeo è tornato ad ammaliare il visitatore.
Gli occhi non si capacitano quasi di tanta bellezza. E chapeau alla famiglia Dragone per averla resa di tutti.
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Sinergia tra Stato e privato. Può essere un binomio vincente.
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Meraviglia delle meraviglie e tu l’hai presentata e descritta altrettanto meravigliosamente 🥀👏
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Grazie 😉
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La potenza di quella foto con l’edicola votiva che guarda verso la vita feconda e con alle spalle l’aridità dell’animo! Non conoscevo questo autentico tesoro, che affreschi notevoli! Lo segno per la prossima volta 🙂
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Grande Orsa. Che meraviglia la tua lettura della foto !
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