La chiamano Costa Greca.
Siti unici al mondo come la Valle dei Templi e il Parco Archeologico di Selinunte si susseguono a poca distanza l’uno dall’altro. Sono miracoli che il tempo ci ha donato, restituendoci la grandezza e lo splendore di civiltà antiche. La natura ha fatto il resto, disegnando spiagge infinite che si alternano a falesie di pietra bianca che cola verso il blu del Canale di Sicilia.
Nel tratto di costa tra Sciacca e Agrigento, riserve naturali come Torre Salsa e quella della foce del Platani si alternano a piccoli centri balneari dove scoprire relais raffinati e ristoranti stellati.
E come d’incanto, abbarbicata ad un promontorio, un’altra area archeologica assai più ridotta ma altrettanto preziosa, Eraclea Minoa.

Eraclea Minoa. Un miracolo sospeso sul blu
Se la sono contesa greci e cartaginesi. Piccola ma assai elegante, Eraclea Minoa guarda placida l’acqua turchese sottostante dall’alto della spettacolare falesia di marna calcarea di Capo Bianco.
Fondata dai coloni selinuntini, deve il nome con ogni probabilità in parte all’eroe e semidio Eracle, in parte a re Minosse che, secondo una leggenda, giunse qui inseguendo Dedalo, fuggito dal labirinto di Cnosso in cui era stato rinchiuso per avere aiutato Arianna e Teseo.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce resti di abitazioni di età romana e un teatro risalente al V secolo scoperto da Ernesto De Miro, eminente studioso di archeologia greca e romana. Altri reperti sono custoditi in un grazioso Antiquarium.
Il sito archeologico di Eraclea Minoa fa parte del circuito dei Teatri di Pietra, attivo in Sicilia e in Italia e volto alla valorizzazione di aree monumentali che rivivono con eventi e spettacoli.
L’area sottostante è invece un allegro centro di villeggiatura con una grande spiaggia attrezzata e numerosi punti ristoro.

La fine è l’inizio. La Riserva Naturale Orientata Foce del fiume Platani
Partiamo dalla fine, la fine di un fiume, la Riserva Naturale Orientata Foce del fiume Platani.
Dalle rovine di Eraclea Minoa è facile indovinare l’ultimo tratto del fiume siciliano e il punto esatto in cui si getta in mare creando una lingua di terra morbida e soggetta a correnti e maree.
Rifugio di uccelli palustri che nidificano tra dune e canneti e protetta da una fascia verde di eucalipti, pini, macchia mediterranea.

L’ingresso, da Borgo Monsignore, è gratuito e numerosi sentieri permettono di viverne la bellezza selvaggia e rude. Nel silenzio di questo luogo si possono incontrare folaghe, germani, cavalieri d’Italia.
La fine del pigro Platani è qui, una delle sue sorgenti è a Santo Stefano Quisquina, lì dove Santa Rosalia visse e divenne mito e dove oggi ha inizio l’Itinerarium Rosaliae.
Poco distante da Santo Stefano Quisquina, il magico Teatro di Andromeda, nato da un sogno, e le Grotte della Gurfa, forse tomba reale dello stesso re Minosse, nella valle del Platani, dove un tempo il corso d’acqua era navigabile e fiorenti si sviluppavano i commerci di sale e di zolfo.

Dello stesso fiume, prima dei Greci, risalirono il corso il popolo dei Sicani che a Sant’Angelo Muxaro, fondarono il fulcro del proprio regno, fortificato da un famoso architetto, Dedalo.
Tutto torna…
Splendida e autentica. La Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, oasi del WWF
La Riserva Naturale Orientata Foce del fiume Platani non è l’unica area protetta in uno spazio esiguo. Superate le spiagge di Eraclea Minoa e Bovo Marina, c’è la Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, oasi del WWF.

Sei chilometri di sabbia sottile che vira all’oro con il passare delle ore e l’avvicinarsi del tramonto, intervallati da bianche colate di marna bianca meno famose della vicina Scala dei Turchi ma altrettanto sensazionali.
Sulle dune, crescono selvaggi e indomiti i gigli marini e in primavera, è possibile ammirare rare e preziose varietà di orchidea selvatica.
Immaginate poi l’emozione di vedere sulla sabbia umida le tracce di minuscole tartarughe Caretta Caretta nate qui, in uno dei luoghi più incontaminati e meglio preservati dell’intera isola.

Anche la Riserva di Torre Salsa è gratuita e aperta a tutti. È possibile raggiungere in auto un comodo parcheggio a pagamento e raggiungere a piedi la meraviglia.
Travel pics

Natura incontaminata e paesaggi selvaggi ma anche eleganti relais e ristoranti gourmet.
Perché cibo e vino sono territorio, ecco di seguito le soste da provare:
Cantina e relais Caruana a Montallegro – circondato da filari di vigne rigogliosi, cantina di vini di nicchia e poco conosciuti, relais di charme. Accoglienza superlativa.
Marina Giò – Lido, beach club, ristorante e pizzeria. In spiaggia, quella di Bovo Marina. Ci si arriva attraversando una fresca pineta; bello, curato, di stile, il bianco si alterna all’azzurro e al verde. Boutique leziosa e accattivante all’interno. Una pasta ai ricci di mare che non dimentichi. Consigliato un aperitivo al tramonto.

Locanda Perbellini a mare – Spiaggia di Bovo Marina. Figlia del pluristellato veronese Casa Perbellini, resta un’esperienza resa speciale dall’accoglienza, la location e un tramonto anche qui indimenticabile.
Capitolo Primo – Montallegro. Ristorante stellato all’interno del relais Briuccia. Per me un appuntamento a cui, spero, mi presenterò presto.
Villa Domini, Montallegro. Ristorante. Dal mare alla campagna. Un viaggio nella tradizione sì, ma rivisitata. Eccellenti materie prime. Ricerca e sapore. Mai provato una cacio e pepe coi ricci di mare?
Lido Garibaldi – Eraclea Minoa. Ristorante, pizzeria, bar. Un viaggio nel passato tra le rovine di Eraclea, uno spettacolo al tramonto o magari un bagno rinvigorente. Perché non fare anche una sosta golosa? Una palafitta bianca sulla sabbia dorata, quasi la prua di una nave sul mare. Provate il cous cous!


Che posti spettacolari!!! Meraviglia delle meraviglie anche le fotografie, tra articolone foto sono rimasta incantata!!!
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Grazie di cuore, sempre. Come va la tua estate mia cara? Vado a vedere il blog!
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La mia estate va che devo ancora andare in ferie, non appena rientrerà il capo vado io all’incirca a settembre 😌 ma comunque è anche sempre stata una mia scelta, ho sempre preferito settembre perchè meno caldo, meno gente in giro e così riesco a godermi i miei giri da turista 😊. Buona serata e un abbraccio
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Settembre e giugno sono i mesi migliori! Saranno vacanze meravigliose!
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Questo articolo è per me una pugnalata dritta al cuore: avremmo voluto ripetere l’esperienza di due anni fa venendo in Sicilia per la vendemmia ma ciò che continua ad accadere in Italia e nel mondo ci ha distolto dall’idea. Per cui ce la godiamo con te e i tuoi magnifici racconti.
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Grazie Rosalia. La nostra rete è speciale ed estremamente utile in questo gran casino. Ci muoviamo con gli occhi dell’altro così come faccio io con i tuoi racconti. Un abbraccio
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Con quello che mi hai fatto leggere sulla tua terra in questi mesi penso che per visitare tutta la Sicilia mi ci vorranno 6 mesi!
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Felice e onorata. Certo, desidero il mondo, ma essere siciliana per me è stato e continua ad essere un privilegio. Grazie Luca!
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…e niente: l’elenco dei posti da vedere (o dove tornare!) in Sicilia si allunga sempre di più.
Siamo stati su questo tratto di Costa diversi anni fa (la a Scala dei Turchi era ancora liberamente accessibile), ma scoprire le località meno famose merita un altro viaggio!!
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Che dire: la Sicilia vi aspetta.
E anch’io ovviamente!
Siete tornati dal vostro splendido viaggio?
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