Napoli. Facciamoci un aperitivo in catacomba

Un’idea geniale: l’aperivisita serale alle catacombe di San Gennaro. Ad aspettarmi, accanto la basilica della Incoronata Madre del Buon Consiglio, ci sono loro, i ragazzi della cooperativa La Paranza. L’aperivisita è una loro trovata, un modo diverso per continuare a scoprire un quartiere, il Rione Sanità, che fino a qualche tempo fa difficilmente rientrava nelle mete del turista a Napoli. Un quartiere ricco di storia e con tanto da offrire, oggi ridisegnato ed immaginato a misura di viaggiatore.

L’impresa è iniziata nel 2006 con la gestione delle Catacombe di San Gaudioso. Un prete, don Antonio Loffredo, 5 ragazzi. Poi nel 2008, passo dopo passo, il sogno ha preso piede con la riqualificazione della Basilica di San Gennaro Extra Moenia – ci son voluti 3 mesi solo per ripulirla e liberarla – e la riconquista, metro dopo metro delle catacombe di San Gennaro. A dir poco splendide.

Oggi sono più di 20 i ragazzi impegnati e “occupati”, più di 10.000 i mq di patrimonio recuperato, oltre 80.000 le presenze registrate nei siti in cui “quelli” della Paranza ti accompagnano. Un boom di presenze, sponsor come la Fai, l’IBM, l’Aeroporto Internazionale di Napoli. Perché i percorsi e le iniziative sono interessanti, le guide preparate, gli eventi collaterali divertenti e ragionati in ogni dettaglio. Un esempio? All’aperivisita si fa festa con la birra napoletana, manco a dirlo dedicata a San Gennaro, prodotta dal microbirrificio artigianale KBirr e con i taralli a km 0 del tarallificio Esposito.

Una rete che fa la forza, una rete che fa quartiere. Del rione Sanità ci sono gli 80 musicisti del Sanitansamble, tutti tra i 7 e i 24 anni, ormai piccole star ricevute da Papa Francesco e dal Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Del Rione Sanità ci sono gli Iron Angels che si sono inventati un percorso nelle Catacombe di San Gennaro per i non vedenti attraverso l’esplorazione tattile di lastre in metallo che riproducono particolari rappresentativi del sito.

Nel rione Sanità sono nati i due b&b, Casa del Monacone e Casa Tolentino. Un ex convento e un ex monastero, oggi strutture ricettive belle e accoglienti. Arredi antiche e preziose maioliche, una terrazza magnifica sul golfo di Napoli.

Il Rione Sanità ce l’hai sotto gli occhi, come un presepe illuminato, quando scendi le scale che ti faranno varcare il mondo sotterraneo delle Catacombe di San Gennaro. E gli occhi li devi alzare su, nel cielo stellato, quando passi da San Gennaro Extra Moenia al secondo livello delle Catacombe. Un viaggio appassionante e magico in notturna.

I ragazzi della Paranza ci hanno invitato a parlare di loro, a far conoscere il rione Sanità, ad aiutarli a sviluppare progetti concreti e tanti sogni. Il primo passo? Ho già in mente una visita al Cimitero delle Fontanelle  e di seguire i ragazzi nel Miglio Sacro, un’altra delle loro trovate. Provare per credere.

9 commenti Aggiungi il tuo

  1. lillyslifestyle ha detto:

    Mi farebbe un po’ strano brindare dove povera gente si rifugiò durante la guerra e dove molti di loro lì morirono. Napoli ha molte idee brillanti ma questa non la gradisco particolarmente. 😦

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    1. dettabroad ha detto:

      Lilli leggi il post ti prego. Sono catacombe stupende che erano andate perse e che questi ragazzi hanno recuperato e aperto al pubblico con tanto lavoro. Grazie a loro un processo virtuoso ha dato nuova linfa ad un quartiere in cui il turista non entrava coinvolgendo tante altre attività e la gente del posto. Mi spiace tu non abbia gradito ma va bene lo stesso. Un abbraccio

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      1. lillyslifestyle ha detto:

        Ho letto cara e le conosco benissimo le mie scuole erano praticamente sopra heheheheh. Ci sarò scesa almeno una ventina di volte per questo conosco bene la storia che carica. Non volevo sminuire l’inziativa lodevole dei locali ma (per me) non è molto rispettoso per chi lì c’è morto. Bacini e che ne arrivino altre di iniziative!!!

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    2. Fabio ha detto:

      Lilli mi presento sono Fabio Ditto responsabile e ideatore del progetto Birra KBirr.
      Gli aperitivi vengono effettuati alla biglietteria dove c’è anche la bouvette e non nelle catacombe proprie per rispettare la sacralità di quei luoghi.
      Ti invitiamo ad uno degli aperitivi in modo che potrai constatare tu stessa.
      Saluti
      Fabio Ditto

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      1. lillyslifestyle ha detto:

        Grazie mille Fabio. Come scrivevo prima non era mia intenzione sminuire le iniziative imprenditoriali di cui la nostra città ha bisogno e tanto di cappello che ci siete riusciti in questo progetto pur sapendo bene quali montagne bisognava scalare. Come diciamo qui in Portogallo “Votos de Sucesso”. In bocca al lupo per tutto!

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  2. feups ha detto:

    Bellissimo reportage, i posti meritano una visita e confermo anche io che le guide danno altro valore a quello dei luoghi

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