Berlino. Bernauer Strasse e la costruzione del Muro

 

Affacciatevi alla finestra di casa vostra.

Cosa vedete dall’altro lato della strada? Riconoscete il bar dove andate ogni mattina a prendere il primo caffè della giornata? E lì, giusto ad angolo, la casa della vostra amica? Giù in fondo abitano i vostri genitori da cui passate a fine lavoro quando l’ufficio chiude che tanto, è comodo, sta proprio lì vicino.
Ora, con un po’ di pazienza, immaginate di svegliarvi domani mattina ed affacciarvi ancora una volta alla finestra, per scoprire che tra voi e tutto quello che avete di fronte è stato eretto un muro, di filo spinato al principio, poi cemento armato, e che per legge vi si dica che oltre quel muro non potete andare, è vietato. Provarci significa rischiare la vita, o alla meglio la galera.
Del Muro di Berlino abbiano letto tanto, visto documentari e, dei suoi resti, andati alla ricerca in un week-end di sole nella capitale tedesca. In città ce ne sono testimonianze in più punti: l’East Side Gallery ne è un esempio, altri resti accanto l’avveniristica Postdamer Platz, la doppia fila di mattoncini sul selciato davanti la Porta di Brandeburgo e lungo l’intero percorso tracciato dal Muro.
La verità però è che, in una città bella e proiettata al futuro come Berlino, si fa fatica a pensare ad una roba così e a cosa significasse in termini pratici, per chi quella roba lì l’ha vissuta in prima persona.
Lungo la Bernauer Strasse è diverso. Qui dove sino al 1989 passava il muro, hanno negli anni creato il Berliner Mauer Memorial che corre lungo un chilometro e mezzo circa. Lungo il percorso esistono ancora tracce di muro e in più punti ci sono lunghe aste in ferro che rendono visivamente tangibile la presenza di un ostacolo, di uno spartiacque. Puoi camminare sui resti di quelle case alle cui finestre qualcuno in carne e ossa si affacciava e da cui ha tentato di fuggire, lanciandosi nel vuoto, prima che ogni varco si chiudesse. Quelle finestre furono inizialmente murate, poi interi edifici lungo la Bernauer Strasse abbattuti, costringendo chi li abitava a trasferirsi altrove. Al Berliner Mauer Memorial scopri la storia e i volti degli inquilini di Bernauer Strasse: una coppia di anziani genitori i cui figli vivevano a pochi metri ma dal lato “sbagliato” della strada, una giovane donna, un insegnante, un viaggiatore.
In tanti hanno provato a raggiungere i cari, a cercare una vita migliore, ad esercitare il diritto alla libertà. Qualcuno ce l’ha fatta con imprese che hanno dell’incredibile, molti di loro sono morti: tutte le loro storie sono narrate al centro visitatori. Salite in terrazza: avrete chiaro il percorso del muro e come la città e la vita delle persone sia stata spaccata, tagliata di netto in una notte d’estate.

Davanti il centro visitatori c’è poi una sezione del percorso dove è stato ricreata “la striscia della morte”, l’effettivo spazio che intercorreva lungo il muro vero e proprio e un ulteriore sbarramento di cemento che rendeva impossibile la fuga verso ovest. Il muro divenne infatti negli anni sempre più alto ed invalicabile, costellato di torrette di guardia da cui si sparava contro chiunque venisse sorpreso a attraversare quello spazio fisico. Costeggiare questa parte delpercorso dal lato est è semplicemente claustrofobico.
Edifici abbattuti, aree desertificate, stazioni metro chiuse e trasformate in stazioni fantasma. Anche la chiesa che sorgeva in quello spazio fu abbattuta. Oggi è stata ricostruita: si chiama Cappella della Riconciliazione.

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. Ci sono stata un paio di anni fa e mi ha fatto effetto vedere concretamente le tracce del muro e soprattutto immaginare come dovesse essere la vita in una Berlino divisa a metà. Una visita che secondo me tutti dovrebbero fare per rendersi conto di quali crimini possano rendersi colpevoli gli esseri umani.

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    1. dettabroad ha detto:

      Proprio così Silvia. É stato come essere lì mentre il muro saliva. Terribile ma necessario. Poi però davanti al video dell’89 mi sono commossa davvero.

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  2. Credo che non si possa realizzare fino in fondo cosa significasse ritrovarsi con un muro invalicabile che ti divide dal mondo: la tua immagine iniziale ha reso bene l’idea ma viverlo deve essere stato davvero sconvolgente! sono stata Berlino circa 3 anni fa e amo questa città: futuristica ma con quel retrogusto amaro! Un film molto carino che consiglio a tema Berlino (dove in parte si vede anche il muro) è “Goodbye Lenin” lo hai viso?

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    1. dettabroad ha detto:

      Ti rispondo solo ora. Scusami ma non lo avevo visto. E grazie mille per il suggerimento. Ne farò tesoro!

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