
Non solo spiagge e dune color miele a Gran Canaria. La nota meta turistica dell’arcipelago a largo delle coste africane è terra di due eccellenze che qui hanno trovato terreno fertile e sapere esperto: caffè e rum.
Un viaggio alla ricerca di temperature primaverili anche nel cuore dell’inverno può trasformarsi in piacevole scoperta del nord dell’isola e di alcuni prodotti di nicchia. Lì dove è il verde il colore dominante, gli alisei portano l’umidità necessaria e fitte coltri di nuvole si divertono al mattino a formare quella che qui chiamano la “panza del burro“, la pancia d’asino.
L’Arabica di Gran Canaria, l’unica in Europa

Accanto agavi e cactus, a Gran Canaria crescono preziose piante di una delicata varietà di caffè. Per toccare con mano, è necessario puntare a nord e lasciarsi alle spalle le dune candide di Maspalomas. Prima tappa la valle di Agaete dove l’Arabica puro cresce e arriva in tazzina, delicato e profumato.
Le aziende che ne curano la produzione sono per lo più appena oltre il piccolo e delizioso centro di Agaete, a ridosso della possente parete del Tamadaba che garantisce un clima umido ideale.
Visitarle significa capire come una colorata e simpatica bacca si trasformi in un liquido aromatico e leggero il cui profumo fruttato e dolce arriva penetrante già mentre i chicchi passano alla tostatura.
Alla Finca La Laja è possibile seguire un percorso alla scoperta di questa peculiare varietà, unica in Europa. Non solo caffè però: alla Finca La Laja le piantine di caffè sono protette da pergolati di vite che qui dà vita ai vini Los Berrazales. Si coltivano anche arance e altre varietà di frutta. Il tutto viene offerto alla fine del tour con una piccola degustazione che prevede prodotti tipici, una indimenticabile marmellata di caffè e mela, tre diverse etichette di vino e, ça va sans dire, una tazzina bollente di caffè di Agaete.
Si potrebbe restare qui per ore a sbocconcellare un crostino di pane con Chorizo de Teror, vagabondando nel giardino, in terrazza o nella piccola cappella se non fosse che, a pochi minuti di strada, il nord di Gran Canaria ti stupisce ancora una volta con Puerto de las Nieves.

Puerto de las Nieves, un paradiso bianco e blu
Con le sue case bianche e le finestre bordate di blu, Puerto de las Nieves è un invito a rallentare e godere del paesaggio straordinario.
Sì, è vero, come spesso accade a Gran Canaria, il cemento del molo per i traghetti veloci da Tenerife guasta l’atmosfera, ma basta guardare oltre e perdersi con lo sguardo sulle scogliere imponenti e scoscese che delineano il panorama.
Alle spalle ciò che resta del Dedo de Dios, il Dito di Dio, una roccia con la forma di indice distrutta da un uragano anni fa; lungo il molo una serie di ristoranti alquanto spartani dove fare una bella scorpacciata di pesce.
Di rum e miele
Cinque secoli di coltivazione della canna, poi dal 1884 la fabbrica di zucchero di San Pedro, la più antica d’Europa azionata con la forza del vapore. Infine le Destilerìas Arehucas, la distilleria di rum e liquori dall’alta ciminiera all’ingresso di Arucas.
La visita parte dal processo di estrazione del succo dalla canna che poi fermenta e solo successivamente viene distillato; si passa poi alla cantina con le sue migliaia di botti dove milioni di litri di rum maturano. Bellissime le botti su cui personaggi famosi, fumettisti, re e tenori hanno lasciato una firma, un pensiero o un’immagine.
In quelle botti nasce il rum che si degusta a fine visita. Si parte con il Blanco, perfetto per i cocktail, l’Oro che riposa tre anni per ottenere il suo colore dorato dalle botti di quercia; poi l’Anejo, Anejo Reserva e Capitan Kidd maturati rispettivamente 7, 18 e 30 anni, che si possono degustare pagando un sovrapprezzo comunque decurtato qualora si decida di acquistarne una bottiglia.
Infine il famoso ronmiel che si ottiene aggiungendo il miele, tipico di tutto l’arcipelago e una serie di liquori dolci al cioccolato, al caffè e persino alla banana. Da provare anche il gin al mango e guaiava.
Arucas. Una chiesa scura e altera, un giardino incantato e un fiore sensuale come seta
Dopo aver ammirato la chiesa neogotica in basalto di Arucas, la San Juan Bautista, considerata, e non a torto, la più bella dell’isola coi suoi rosoni istoriati, le torri e l’aspetto austero e imponente, merita una visita il Giardino de la Marquesa.

Creato nel 1880 dai conti di Arucas che raccoglievano piante esotiche durante i lunghi viaggi, oggi il giardino è una piccola oasi con piante centenarie e una colonia di coloratissimi pavoni. Proprio accanto, si trova l’ingresso della Hacienda del Buen Suceso, una splendida residenza, oggi struttura alberghiera, circondata da alberi del drago e distese sterminate di banani.

Sì, proprio così, banani, terza eccellenza di Gran Canaria tra cui è facile perdersi, incantati da caschi maturi da centinaia di frutti, dolci e profumati e fiori incantevoli, unici e sensuali come seta.
A Gran Canaria la vite cresce in un cratere
E se rum e caffè non bastassero, fate un salto a Santa Brigida dove, presso la Casa del Vino, ci si può fare un’idea dei vini prodotti nell’isola.

Oppure raggiungete la Caldera de Bandama, un cratere spento che accoglie lunghi filari di vite che storia locale vuole sia stata piantata per la prima volta dal fiammingo Daniel Van Damme. Oggi numerosi produttori ottengono un vino con denominazione di origine protetta, si organizzano tour e degustazioni.
I mercati. Che gioia!
Scorta di prodotti da portare a casa? Si può approfittare dei mercati settimanali nei paesi del nord e del centro dell’isola o di quelli a Las Palmas: si fa incetta di salumi di Teror, formaggi assai pregiati come il queso de flor di Guìa, mandorle di Tejeda, prodotti a base di aloe vera, marmellate e dolci confezionati dalle monache del Monastero del Cister, salsa mojo, rossa e verde.

A pochi passi Vegueta, il cuore antico di Las Palmas e la Casa Museo di Cristoforo Colombo, un altro tesoro da scoprire, un omaggio al navigatore che sognò il mondo sconosciuto e lo raggiunse con la forza dei suoi sogni.
Proprio qui, a Gran Canaria, ai margini del mondo conosciuto di allora, fece sosta prima di affrontare l’oceano Atlantico e l’ignoto.
Caffè, rum e miele… Profumi, colori e sapori… La brezza marina e gli splendidi villaggi tradizionali!
Ok ci hai convinto… Vogliamo assolutamente visitare questo angolo di Spagna!
Come sempre leggere i tuoi racconti significa fare un viaggio nel viaggio!
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Ci pensate, è Spagna! Ma con tutto il fascino di una meta esotica…
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La tua penna raffinata come sempre ci fa apprezzare a distanza, ma quasi fosse dal vivo, ogni profumo e ogni sapore!
Quante analogie di piantagioni e frutti con Cuba: queste isole sono i Caraibi d’Europa.
E mi fai pensare che dopo aver scoperto quelli oltreoceano, un giro alle Canarie andrebbe proprio programmato.
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Grazie Rosalia. Grazie di cuore.
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