Appena una manciata di posti a sedere e un bancone dove scambiare due chiacchiere con l’oste e bere un’ombra gustando un paio di cicheti.
È il Bacaro Risorto, Castello 4700, Fondamenta Osmarin, una delle mie mete irrinunciabili a Venezia.
Il rito dell’aperitivo qui è come una corsia preferenziale per sentirsi “uno del posto”, girovagando di bacaro in bacaro, piccoli locali rustici e in stile veneziano dove fermarsi e rilassarsi. I cicheti sono stuzzichini della gastronomia veneta spesso presentati su crostoni e canapè: dal baccalà mantecato alla veneziana a quello alla vicentina, sarde in saor e moeche fritte, salumi e formaggi regionali, polenta, polpettine di carne e di pesce. I cicheti si accompagnano a un calice di vino, un’ombra: ventidue vini D.O.C. e sette D.O.C.G., Prosecco Conegliano Valdobbiadene, Bardolino Superiore, Amaro Valpolicella. Da perdere la testa.
Al Bacaro Risorto si rimane spesso in piedi e a volte anche fuori. Eppure io qui mi sento a mio agio e, ad ogni viaggio, scopro un formaggio di malga o magari la polenta servita in un modo diverso. Di sera la luce è arancio, quasi rossa, si confonde con lo spritz che qui è buono davvero.
Ogni tanto tradisco il Bacaro Risorto alla ricerca di posti nuovi e a Venezia ce ne sono davvero tanti (ve ne ho indicati diversi in altri post). Alla fine, però, sempre qui, al Bacaro Risorto, torno.