Banksy-Andy Warhol a Catania

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C’è tempo sino al 2 giugno per vedere Banksy Andy Warhol, la bella mostra curata da Sabina De Gregori e Giuseppe Stagnitta nella città siciliana del liotru.

Andy Warhol e Banksy, due mostri dell’anticonformismo, promotori, in epoche diverse, di arte che si fa messaggio, nello storico Palazzo della Cultura in via Vittorio Emanuele a Catania, con più di cento opere provenienti da gallerie d’arte e collezioni private di tutto il mondo, lungo un percorso che ne mette a confronto lo stile con acume e ironia.

Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”, diceva Warhol; “Ognuno nella vita avrà 15 minuti di anonimato”, risponde Banksy.

Basterebbe questo per capire come, il primo a partire dagli anni 60, il secondo nel ventunesimo secolo, abbiano letto, tradotto e raccontato la società a cui appartengono.

Banksy - Andy Warhol
Banksy

Le lattine di zuppa Campbell o le scatole di detersivo Brillo lanciate da Warhol sono oggetti ordinari, simbolo di un’espressione artistica che riflette la società consumistica dei media e della pubblicità, un’espressione che “non inventa, ma riproduce“, ripetendo all’infinito il quotidiano.

Un’eccezionale carica innovativa che tratteggia valori nuovi basati essenzialmente su denaro e popolarità.

La banconota da 1 dollaro con la firma di Warhol acquisisce automaticamente un valore economico di migliaia di dollari; con le sue serigrafie dai colori fluo, i personaggi ritratti in serie da Warhol trovano conferma del prestigio e del ruolo storico, sociale e culturale acquisiti. Basti pensare a Marylin Monroe, Mick Jagger, Mao, Lenin, la regina Elisabetta e, ovviamente, Andy Warhol, famoso e onnipresente.

Visibilità, quindi, come metro di successo e prova tangibile di popolarità.

E se Warhol sceglie l’onnipresenza, Banksy raggiunge lo stesso obiettivo optando per un anonimato rigido e inflessibile. Chi si nasconde dietro il nome di Banksy? Chi è Banksy? Molti avanzano supposizioni, nessuno lo sa ma, incredibile a dirsi, il suo nome è leggenda, le sue opere vengono battute a cifre da capogiro, tutti aspettano che metta a segno un nuovo colpo di scena.

Banksy - Andy Warhol
Banksy – Andy Warhol

Uno lo mise a segno nel 2005, proprio con una scatoletta di zuppa, ma non si trattò di una Campbell. La sua Soup Can la affisse di nascosto su una parete del MoMA di New York con la didascalia “Tesco Value Tomato Soup”, il primo gruppo di distribuzione alimentare in Inghilterra e in Europa. Una critica feroce al consumismo, quindi, partendo proprio da un’icona pop.

Mistificazione della mistificazione stessa: anche Banksy sceglie la regina di Inghilterra ma le regala il volto di scimmia sullo sfondo di un bersaglio con i colori della bandiera inglese. Le sue banconote da 10 sterline hanno invece il volto impresso di Lady Diana e la dicitura “Banksy of England: durante il carnevale di Notting Hill ne vengono lanciate a decine in mezzo alla folla che tenta di spenderle come fossero denaro autentico. Nel 2007 una di queste banconote viene messa in vendita alla casa d’aste Bonhams al prezzo di 24.000 sterline.

La mostra procede in un continuo gioco di specchi riflessi tra Warhol e Banksy e opere di entrambi che, di sala in sala, riflettono il percorso artistico e la crescita umana e culturale rispetto a se stessi e al mondo che cambia. Cambiano forse le modalità di espressione, gli strumenti a disposizione, gli ambiti in cui i due si muovono, resta l’incongruenza del reale.

Banksy - Andy Warhol
Banksy

E se il volto di Banksy non compare, la sua voce arriva forte e chiara. Una voce che urla tali incongruenze, l’assurdità ed inutilità di muri e guerre, l’attualità. Una voce che, secondo la logica di un sistema che Warhol decifra e racconta e Banksy condanna, raggiunge una vasta platea. La popolarità, il consumo famelico di personaggi da imitare, ciò che fa “tendenza”, diventa strumento affinché il messaggio arrivi, chiaro ed ineludibile.

In Love is in the air, Banksy prende il titolo di un pezzo di Paul Young e ribalta la semantica dell’immagine inserendo un mazzo di fiori al posto di una molotov nelle mani di un attivista. L’opera appare per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi.

Banksy - Andy Warhol
Love is in the air

In Napalm, l’immagine di Phan Thi Tim Phuc, la bambina vietnamita in fuga da un villaggio bombardato durante la guerra in Vietnam, immortalata l’8 giugno 1972 da Nick Ut, con uno scatto che fece il giro del mondo raccontando la cruda realtà della guerra voluta dagli Stati Uniti d’America, viene ritratta insieme a Topolino e Ronald McDonald, due simboli della cultura consumistica dell’Occidente.

Banksy - Andy Warhol
Napalm
Banksy - Andy Warhol
La Ragazza con Palloncino è icona del nostro tempo. “C’è sempre una speranza…quando verrà il momento di andare, allontanati in silenzio, senza fare tante storie”.

La street art è estensione di un nuovo pensiero libero ed anticonformista che viaggia attraverso stencil e bombolette. Le incursioni di Banksy in incognito nei luoghi dell’arte ufficiale, in strada, sui muri, sono denuncia. L’ultima proprio a Catania, nelle sale della mostra, il 6 dicembre scorso: sul pavimento di una sala vengono rinvenute 31 barchette realizzate con i flyers della mostra che insieme formano la scritta Sea Rescue, Salvataggio in Mare. Su una barchetta inoltre c’è scritto We are all in the same boat, siamo tutti sulla stessa barca. Chiaro riferimento alle ong protagoniste di salvataggi in mare di migranti, alla nave che lo stesso Banksy ha acquistato e che in quei giorni fu protagonista di un salvataggio in mare, al ruolo strategico della Sicilia nel Mediterraneo.

C’è tempo sino al 2 giugno per Banksy Andy Warhol. Non perdetela. Quindici minuti non bastano per raccontare chi siamo, ma a volte un’immagine è più veloce di miliardi di parole.

Banksy - Andy Warhol
Hula Hooping Girl apparve il 13 novembre 2020 nel quartiere di Nottingham a Londra, in piena emergenza Covid 19. Un omaggio ad una famosa fabbrica di biciclette della zona, un inno all’infanzia, alle cose semplici. Le cose semplici di cui abbiamo riscoperto l’importanza in quel periodo terribile.

9 commenti Aggiungi il tuo

  1. Due artisti eccezionali. Ognuno a suo modo. La contemporaneità di Banksy ed il suo anonimato ne fa il mio preferito. Quante verità nelle sue opere. Ma solo negli occhi di chi vuole vedere

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    1. dettabroad ha detto:

      Mille Banksy e milioni dei suoi messaggi ci vorrebbero. Specialmente in un mondo scapestrato come questo. Grazie Simona❤

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  2. Scoprire le meravigliosa Catania ed avere la possibilità di visitare questa mostra renderebbe il viaggio davvero completo ed emozionante!
    Adoriamo le opere di Banksy e non vediamo l’ora di scoprire una sua mostra in programma in questi mesi anche a Torino!

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    1. dettabroad ha detto:

      Simona mi scrive di averla in programma a Bari. Fatemi sapere anche voi cosa ne pensate a Torino!

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  3. Katia ha detto:

    Non finirò mai di ridere alla scena di un Bansky travestito con una bancherella abusiva a Venezia e i poliziotti lo cacciano via. Solo dopo è venuto fuori che era lui! E finalmente sono riuscita a trovare “Il bambino migrante con razzo” in laguna che tanto aveva fatto scalpore.

    Tornando a noi, non sarebbe male visitare questa mostra per conoscere meglio Bansky e Andy Warhol!

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    1. dettabroad ha detto:

      Non lo conosco! E ora mi hai incuriosito!

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    2. dettabroad ha detto:

      Ma è bellissimo. Così, a pelo d’acqua!

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  4. Fairy Queen ha detto:

    Quand’ero ragazzina ho letto i suoi diari e mi stupí molto vedere che annotava sempre quanti soldi spendeva, sembrava il diario di del mio avaro padre. 😁😆

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    1. dettabroad ha detto:

      Warhol taccagno è una notizia, chi l’avrebbe mai detto. Grazie mille per il tuo commento!

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