Maschere di Sileno, monete, terrecotte.
Statuette votive di Demetra e Kore.
Raffinati pinakes.
Il risultato di decenni di studio e di scoperte nel territorio di Francavilla di Sicilia è oggi stato tradotto in racconto vivo e fruibile. Sapere e passione hanno dato voce ad affascinanti pezzi muti che aspettano solo di essere ascoltati.
Quel racconto oggi ha un nome: M.A.FRA., Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia.
Parco Archeologico Naxos. Una storia fatta di bellezza
Il Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia è ospitato nelle sale di Palazzo Cagnone, edificio del XVI secolo nel centro storico di Francavilla, all’interno del quartiere medievale, all’ombra del Castello Normanno.

Il M.A.FRA. è stato progettato e realizzato dal Parco Archeologico Naxos Taormina (che ha la gestione di alcuni tra i più importanti siti monumentali e paesaggistici della Provincia di Messina come il Teatro Antico di Taormina, il Museo di Naxos, Isolabella e Villa Caronia) in collaborazione con il Comune di Francavilla di Sicilia, guidato dal sindaco Vincenzo Pulizzi e con il costante impegno dell’assessore alla cultura Gianfranco D’Aprile.
Numero di visitatori da record, sapiente e innovativa gestione delle risorse, una progettualità che guarda al futuro con la direzione dell’archeologa Gabriella Tigano.
A Francavilla una nuova sfida: creare un museo trasversale, pensato per un pubblico plurale, che avvicini tutti, persino i più piccoli, al passato greco, e non solo, di questo pezzo di Sicilia dalla bellezza unica.
Di immersive room e animazioni digitali. Un concept museale che ci piace
Conoscete il mito di Persefone? La storia del suo rapimento e la disperazione della madre Demetra che la cerca abbandonando il mondo ad un gelido inverno?

Potreste ascoltarla e viverla nella nuova Francavilla Immersive Room, una delle novità da scoprire al M.A.FRA.. Immagini, parole, musica che trasportano il visitatore in una realtà altra, dove imparare e conoscere è più semplice e divertente. Le animazioni digitali conquistano i più piccoli, fonti documentali e foto d’epoca arricchiscono e completano quanto in mostra nelle teche delle sale vicine.
Un nuovo modo di pensare e comunicare uno spazio museale che ritorna nel percorso espositivo con tavole esplicative, mappe e illustrazioni realizzate con il supporto professionale di disegnatori.
Un linguaggio più intuitivo, diretto, che riesce a rendere accattivante la storia narrata anche per un bambino.
Qualora non bastasse, al M.A.FRA. si organizzano lezioni a tema (e in DAD dato il momento storico), conferenze, laboratori e visite guidate con guide d’eccezione come Maria Grazia Vanaria, archeologa del Parco Archeologico Naxos, che, collaborando a stretto contatto con il progettista Diego Cavallaro, hanno curato insieme il progetto espositivo museale, l’allestimento degli spazi e la sala immersiva.
Il rinvenimento del 1979. L’antica Kallipolis e il santuario di Demetra e Kore
Alla visita del museo abbinate una piacevole passeggiata nei suoi dintorni per avere un’idea delle aree oggetto di scavo a Francavilla di Sicilia.
I primi rinvenimenti di valore ebbero luogo nel 1979 in via Don Nino Russotti. La scoperta, del tutto casuale, fu fatta durante lavori edilizi. Seguirono una campagna di scavi a contrada Fantarilli finanziata da fondi europei e la nascita di un primo Antiquarium in via Liguria.
Da questo nucleo originario di oltre duecento reperti prende vita l’attuale museo che riunisce decine di pezzi fino ad oggi custoditi nel museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa e in quello di Naxos e che ricostruisce la storia di Francavilla, prima dei Greci in tutta la Valle dell’Alcantara e, successivamente, quale probabile sub-colonia dell’antica Naxos, prima colonia greca ad essere fondata in Sicilia nel 734 a.C..

Le affinità con Naxos rivivono nell’uso di utensili e altri oggetti di uso comune inseriti, all’interno del M.A.FRA., in scene di vita quotidiana. Diventa facile immaginare la disposizione delle case, i decori sui tetti, la collocazione di anfore, hydriai e kantharoi all’interno delle abitazioni, lo scambio di monete.
Ricorre la figura dei Sileni, parte del corteo di Dionisio insieme a Satiri, Ninfe e Menadi; e quella delle Gorgoni col capo circondato da serpenti e lo sguardo che uccide, la cui storia è legata a quella di Perseo: l’eroe ateniese uccise Medusa, una delle tre Gorgoni e dal suo capo reciso nacquero il cavallo alato Pegaso e il gigante Crisaore.

Il mito continua ad intrecciarsi a storia e archeologia al M.A.FRA. nella sala dedicata a Demetra e Kore. Qui, piccoli oggetti come il gallo, il fior di loto, il melograno si svelano, raccontano di riti, celebrazioni, differenti tappe nella vita della donna al tempo, l’antitesi tra vita e morte.
Raffinati pinakes, poco più che frammenti, arricchiscono il racconto, lo rimodulano, possono diventare fiaba per i più piccoli. I bassorilievi che raccontano grazia e bellezza, conducono il visitatore adulto nell’evolversi del mito nel tempo che attraversa culture e civiltà diverse.
Il gallo, la palla, il fior di loto. I reperti al M.A.FRA. prendono vita e raccontano il mito antico di Demetra
Il Parco Archeologico Naxos va avanti e guarda al futuro
Le sue porte non le ha chiuse mai, neanche in piena pandemia, e l’aver scelto di aprire il M.A.FRA. in un momento storico così difficile la dice lunga.
Il dialogo con il visitatore continua, anche virtualmente, con una pagina Facebook attiva e dinamica da cui prendono vita iniziative che presto saranno fruibili dal vivo.

Al Parco Archeologico Naxos si racconta bellezza e la bellezza non si ferma, specie ora, che ne abbiamo più bisogno.
Si ringrazia il Parco Archeologico Naxos per la collaborazione.
Grazie anche a Nino Campo che ci ha accompagnati nella scoperta di Palazzo Cagnone, l’edificio del XVI secolo che ospita il M.A.FRA., nella parte dedicata alla storia dell’antica famiglia che lo ha abitato. Un viaggio nel viaggio che si consiglia vivamente.
Con mito e archeologia mi inviti a nozze! E la Sicilia da questo punto di vista è un pozzo senza fondo di scoperte e tesori.
Qualcuna ne abbiamo fatta anche noi nel nostro ultimo giro di novembre del 2019 😉
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Senza fondo, hai detto bene. Più cerco e più trovo. La mia terra continua ad incantarmi…
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Un museo che riesce a coinvolgere tutti. Mi riempie di orgoglio sapere di avere queste realtà nel nostro sud. La scoperta del passato che prende forma anche attraverso musica ed immagini. La visita al museo per i più giovani diventa un momento che va oltre l’ordinario!
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La realtà Parco Naxos Taormina è decisamente un esempio virtuoso. Indica la via su come raccontare e promuovere il territorio sempre, anche quando i tesori sono di innegabile valore. A volte non basta, occorre trovare linguaggi altri che possano arrivare a tutti. Grazie Simo!
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Mi associo al commento di Simona, l’orgoglio prende il volo! 😉 Nella mia vita precedente ho studiato archeologia all’università (studi mai conclusi per tanti, tanti e tanti motivi) e quindi capirai che il mio battito accelera già alle prime lettere archeo… 🙂
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Orsa archeologa…ti ci vedo! Ecco un’altra passione comune…
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Un museo davvero stupendo. Bisognerà attendere tempi migliori, dato che ormai siamo tutti “rossi” ma qui davvero merita il viaggio di proposito.
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Sì, lo so, stiamo tutti facendo scorta di itinerari e consigli per il futuro riempiendo il cassetto dei desideri. Speriamo di aprirlo presto…il mio sta per esplodere!
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Sarebbe utile, per completare l’articolo, sapere come prenotare la visita. Considerando che adesso senza prenotazione non si va da nessuna parte, anche se tra zone rosse ed arancioni non ci si può purtroppo spostare dal proprio comune.
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Purtroppo Antonino al momento ogni giorno le disposizioni sono diverse e, ad esempio, oggi i musei sono nuovamente chiusi dato che la Sicilia è in zona arancione. Ad ogni modo, credo che per molto tempo ancora sarà necessaria la prenotazione. Io l’ho fatto servendomi della piattaforma “La cultura riparte – youline”. Aggiungo che ad oggi l’ingresso al MAFRA è gratuito. Infine consiglio a priori la consultazione del sito del Parco Archeologico Naxos Taormina, bello, completo e con tutti gli aggiornamenti.
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Complimenti per l’articolo e l’interessante blog, belle anche le foto, continua ad illustrare la Sicilia più misconosciuta.
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Nino ma è lei, la mia guida d’eccezione all’interno di Palazzo Cagnone? Che piacere, grazie mille. Mi fa piacere che le sia piaciuto.
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È stato un piacere avervi come ospiti grazie per il lavoro di promozione culturale che il vostro blog veicola, lo gusterò come si fa con un buon vino.
Ad maiora semper
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Abbiamo in comune una grande passione per la nostra terra. Grazie. Di cuore.
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