C’era solo spazzatura. Un immondezzaio a cielo aperto a Ballarò, Palermo, due passi da Casa Professa, la Chiesa del Gesù, la massima espressione del barocco, un gioiello.
Perché Palermo è così, sublime e grottesca. In un continuo alternarsi di bellezza e oscenità. Ci si abitua.
Poi, a maggio, in quell’angolo di pattume ci hanno sistemato fioriere e pedane del vicino mercato di Ballarò che, dipinte, sono diventate panchine colorate. Sui muri gli street artist Gio Pistone e Mangiatori di Patate hanno creato dal nulla bellissimi murales. L’angolo è diventato slargo. La piazzetta Ecce Homo è sgusciata fuori per incanto: bella, sfacciata, forte, viva. Col mercato alle spalle che racconta l’unicità e la tipicità della Sicilia e il gioiello Casa Professa poco più in là.
Perché la bellezza non è cosa inutile e al brutto Palermo non si vuole abituare.