È estate. Le serate si allungano, i tramonti hanno un gusto speciale…e anche gli aperitivi! Magari ghiacciato, non troppo forte e fresco, festaiolo, sensuale quel tanto che basta.
Parlo del soft drink appena scoperto a Trieste e subito entrato nella mia top list di aperitivi da preparare anche a casa: l’Hugo, dal nome vagamente aristocratico e mitteleuropeo, a base di prosecco, seltz, liquore di fiori di sambuco e un ciuffo di menta. Se vi piace tanto ghiaccio. Nothing more.
In molti ci mettono lo sciroppo di sambuco. Diffidate. Esistono tanti liquori a base del delicato fiore bianco che vanno bene per tutte le tasche. Lo Hugo è perfetto se accompagnato da un rebechin, un piccolo spuntino, magari un panino piccino con una fetta di prosciutto che qui in Friuli, tra San Daniele, Sauris, Cormons e Carso è un’eccellenza.
A Trieste lo trovate praticamente ovunque, così come in Friuli, Veneto, Trentino, dove pare sia nato, Austria, Svizzera, Germania. Io lo ho assaggiato al café storico Stella Polare, vicino la chiesa di San Spiridione Taumaturgo, la chiesa serbo-ortodossa di Trieste, amato da Joyce e Saba, sala da ballo per i soldati americani nel secondo dopo guerra.
E riprovato al Draw Food, in via Torino, decisamente più contemporaneo, ma con un fascino tutto suo.
E dopo l’aperitivo, visto che ci siamo, per cena, a Trieste, vi consiglio due indirizzi. Per il primo basta alzarsi dalle comode sedie di Draw Food ed entrare nel locale di fronte, Puro. Giovane, accogliente con i suoi social tables. Provati i bigoli con crostacei e molluschi…ottimi.
Il secondo indirizzo è Hostaria Malcanton. Cucina tipica ma con abbinamenti e profumi nuovi e accattivanti. Deliziosa anche la location. Cosa ho mangiato? Alici marinate con pesche e basilico, paccheri di kamut allo scoglio e gnocchi al basilico con vongole veraci e fiore di zucchina. Da leccarsi i baffi. All’Hostaria Malcanton ho scoperto, dopo la malvasia slovena e la ribolla gialla del Collio, un vitigno del Carso prezioso, la la vitovska.
Volete portare qualcosa a casa da un viaggio a Trieste? Vi suggerisco due specialità triestine, la pinza e la putizza. Io le ho comprate in comode confezioni da Il Pane Quotidiano, viale XX Settembre. Aperto sempre, pane caldo e prodotti genuini.
Ci portiamo avanti per il caffè di domani? A Trieste il caffè è un’istituzione, ci si prende anche una laurea per prepararlo, con sedi sparse in tutto il mondo. A Trieste, se si vuole un espresso, si chiede un “nero”, il caffè macchiato è un “goccia” e il cappuccino diventa il “capo” o “caffellatte” se in tazza grande.
E allora come mancare una tazzina al Caffè degli Specchi, ospitato da Palazzo Stratti, nell’indimenticabile piazza Unità d’Italia? Prendetela seduti fuori con accanto il bicchierino di cioccolato che qui non manca mai. E godetevi la vita che scorre nella piazza, il profumo del mare che sembra invadere il pavimento in pietra d’Istria e arenaria grigia, la luce tersa, pulita, trasparente.
Io sono astemia, ma non so come mai quel bicchiere in foto mi ha ispirato e ho fatto bene: interessanti consigli per spuntini e cose sfiziose, adoro poter assaggiare le cose del posto, scoprire botteghe e caffè. Se andrò a Trieste farò tesoro di questo post!
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Sono anch’io una gran golosa…Non resisto a cose buone e novità!
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Io l’hugo l’ho scoperto da quando mi sono trasferita a Bolzano e per me ora non esiste altro aperitivo, pensa che una volta tornata a Torino ho visto l’hugo sul menu e non ho resistito: una schifezza pazzesca! D’ora in avanti niente Hugo fuori dall’Alto Adige ma se dici che a Trieste è buono posso riprovare… poi ti dico….
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L’ho provato anche a casa e il risultato non è male sai. Da dimenticare quello proposto in un lido in Sicilia . Ma d’altronde è come se chiedessi una granita di caffè a Padova!!!
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A casa come lo fa Gabri è quasi più buono di tanti posti, la cosa più difficile è trovare il sambuco ma qui in Alto Adige non manca…
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Ho provato il liquore B4 Hugo…ottimo. Il Saint Germain, che dicono essere superiore, a me non è piaciuto…certo trovassi il sambuco…
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Vieni in Alto Adige e fai incetta!
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Ci sto!
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Che voglia di tornare a Trieste che mi hai fatto venire. Non sapevo che a Trieste se si vuole un espresso si chiede un “nero”, il caffè macchiato è un “goccia” e il cappuccino è il “capo” o “caffellatte”. Un goccia per me, grazie. Con bicchierino di cioccolato, anche!
Ma come ho fatto a perdermi questa cosa magnifica? devo assolutamente rimediare!
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Vai per un nero lungo per me…ci credo che ci si prende una laurea!
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Da friulana e ex abitante di Trieste non potevo non entrare a leggere questo articolo. I tuoi suggerimenti per pranzi e spuntini sono davvero ottimi. Il mio posto del cuore a Trieste rimane però il Caffè San Marco, un luogo lontano, perso nel tempo.
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Grazie per le tue parole. Al Caffè San Marco volevo andarci ma per quei strani giri del caso non è successo. Forse perché è destino che io torni in questa splendida città!
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Della mia visita a Trieste di qualche anno fa ricordo degli ottimi aperitivi accompagnati da San Daniele. Un ottimo motivo anche per ritornare!
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Indimenticabile prosciutto: San Daniele, Sauris, Cormons. Solo eccellenze!
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