Ragusa Ibla la nobile. Storia di ricci e baroni

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Esiste una Ibla segreta, protetta da palazzi di pietra pece e impalpabili tende ricamate.

La Storia, quella con la esse maiuscola, è passata da qui affacciandosi su saloni sfarzosi e giardini rigogliosi che ancora oggi profumano di zagara e gelsomino.

E ha spesso travolto e cambiato i destini dei protagonisti un tempo potenti e assoluti di quella Ibla oggi sconosciuta ai più.

Palazzo Arezzo Trifiletti Ragusa Ibla
Palazzo Arezzo Trifiletti a Ragusa Ibla – Le preziose maioliche del Salone delle Feste
Ingresso riservato ai soci (con quote rosa). Il Circolo di Conversazione
Circolo di Conversazione. Ragusa Ibla
Circolo di Conversazione. Ragusa Ibla – Soci esclusivi per una volta nella vita.

Lo leggi all’ingresso, nel vicolo laterale al palazzo: <Ingresso riservato ai soci>. E superandone la porta principale, ne comprendi l’esclusività, le regole e il rigido protocollo che solo in rare occasioni è stato modificato nel corso di quasi due secoli.

Siamo nel cuore di Ragusa barocca. Ragusa Ibla e il suo palcoscenico più grande, Piazza Duomo, col Duomo di San Giorgio che sembra aver navigato tra palazzi e vicoli ed essersi fermato lì, in alto, come il più grande e più elegante dei velieri.

Il Circolo di Conversazione e a seguire Palazzo Arezzo Donnafugata
Il Circolo di Conversazione e a seguire Palazzo Arezzo Donnafugata

Poco più in basso, ad un solo piano e di un azzurro cielo, c’è il Circolo di Conversazione o Caffè dei Cavalieri, prima tappa di questo nostro viaggio. Donne alate e sfingi ne impreziosiscono la facciata, due leoni antropomorfi stanno su, in cima, accanto il nome dell’edificio. Sembrano quasi sorridere e farsi beffe di chi passa e dire:<solo noi qui, tutti gli altri fuori>.

I <noi> in questione sono appena diciotto, diciotto fondatori appartenenti alle famiglie più in vista di Ibla che, nella prima metà dell’Ottocento scucirono la bellezza di 390 onze (pari a circa 350-400.000 euro) per realizzare questa meraviglia. Un luogo esclusivo e riservato a pochi eletti, dove giocare a carte, leggere, incontrarsi ed ovviamente conversare.

Sei ambienti, salotti e sale più o meno grandi che si susseguono uno dopo l’altro e fanno da cornice ad un giardino delizioso. E poi il fastoso Salone degli Specchi con le grandi cornici dorate, i divani di damasco, la seta rossa alle pareti, un lampadario in rame a forma di zucca coi suoi tralci. Sul soffitto Dante, Michelangelo, Galileo e Bellini affrescati dal ragusano Tino Del Campo.

Poco è cambiato dalla data di creazione del circolo. Si continua a giocare a carte, leggere, conversare. Ancora oggi  un terzo dei soci è diretto discendente in linea retta dei soci fondatori. Farne parte significa essere persona <di merito> ed adeguatamente presentata, supportata, votata. E solo a partire dal 1974 le donne vi hanno fatto ingresso, al tempo dei soci fondatori consentito in occasioni speciali e assai rare.

Gli Arezzo. Uomini potenti e visionari

Ma chi sono i protagonisti potenti e assoluti di cui si parlava al principio? Per scoprirlo restiamo all’interno del Circolo di Conversazione dove, in uno dei saloni, tra cronache del tempo e un volume di novelle del Verga, è custodito un documento con i nomi dei diciotto soci fondatori e la quota individuale versata per la costruzione dell’edificio. In elenco spiccano i nomi del Barone Francesco Arezzo di Donnafugata e del Barone Carmelo Arezzo di Trefiletti. Il casato degli Arezzo li accomuna – tra i più antichi dell’intera Sicilia –  molto altro ha diviso loro e gli eredi.

Fu proprio il figlio di Francesco Arezzo, Corrado Arezzo de Spuches, a salir velocemente agli onor di cronaca e a far parlare di sè. Donnafugata vi dice nulla? Il magnifico castello nella campagna ragusana circondato da un parco che profuma di lavanda al cui interno c’è persino un labirinto? Corrado Arezzo volle che Donnafugata diventasse luogo di svago e di villeggiatura per sé e i suoi amici che amava stupire con trompe l’oeil ed effetti speciali. Rivoluzionario, sostenitore della nuova Unità d’Italia, fu eletto senatore, sindaco di Ragusa e Regio Commissario d’Italia all’Esposizione di Dublino. Talmente influente da riuscire a far passare la ferrovia nei pressi del castello per rendere più agevole il viaggio ai suoi ospiti.

La gelosia di Palazzo Arezzo Donnafugata
La gelosia di Palazzo Arezzo Donnafugata. Per vedere senza esser visti…

Per raggiungere il Circolo di Conversazione di strada ne doveva far poca: Palazzo Arezzo Donnafugata, residenza ufficiale, è proprio l’imponente edificio neoclassico che vedete accanto il circolo. Inconfondibile grazie ad un dettaglio: una <gelosia>, un balcone verandato, che a Malta chiameremmo <gallarija>, che consentiva di vedere senza esser visti e che le malelingue sostenevano fosse stato voluto dalla consorte di Corrado, Concetta Arezzo di Trifiletti, gelosa e curiosa di conoscere cosa combinasse nel vicino circolo.

C’è poi un luogo segreto custodito per secoli all’interno di Palazzo Donnafugata: il teatro Donnafugata, un gioiello da cento posti i cui parterre e palchetti gli hanno valso nel 2006 il premio Eurispes “Le cento eccellenze italiane”. Tra i più piccoli teatri europei, è stato restaurato rispettandone la storia e l’architettura nel 1997 per volere dell’avvocato Scucces, proprietario dell’immobile. Oggi, grazie alla direzione artistica delle sorelle Vicky e Costanza Di Quattro è protagonista di un’intensa attività teatrale che lo ha fatto nuovamente conoscere al mondo e aprire al visitatore.

Teatro Donnafugata. Il gioiello di Palazzo Arezzo Donnafugata
Teatro Donnafugata. Il gioiello di Palazzo Arezzo Donnafugata
Palazzo Arezzo di Trifiletti. Ragusa così non l’avete vista mai

Pensate sia finita qui? Niente affatto. Di nomi, tra i soci fondatori del Circolo di Conversazione ne abbiamo fatti due. Il secondo è quello del Barone Carmelo Arezzo di Trefiletti che di onze ne donò appena cinque in meno del Donnafugata ma non fu di certo meno importante.

Anche Carmelo Arezzo di strada per raggiungere il circolo ne doveva far poca: il suo di palazzo è quello di fronte al circolo, anch’esso acquistato ed ultimato a metà dell’800 e oggi residenza dei suoi discendenti. L’androne di ingresso e la scala a forbice in austera pietra pece anticipano fasto e nobiltà. Un superbo Salone delle Feste reso unico da piastrelle di maioliche di scuola napoletana di fine Settecento, tendaggi e arredi d’epoca e una serie di salotti affacciati su uno spettacolo unico al mondo: il Duomo di San Giorgio, il Circolo di Conversazione, Palazzo Donnafugata…Ragusa Ibla la nobile.

Uno dirimpetto all’altro i due rami degli Arezzo si contrapponevano a colpi di onze, palazzi e non solo. Lo stile di vita e le idee politiche del Corrado de Spuches erano inaccettabili agli occhi dei più tradizionalisti, cattolici e reazionari Trifiletti. Ne fece le spese persino lo stemma della casata caratterizzato da quattro simpatici ricci. Se vi capita di notare che il più delle volte guardano nella stessa direzione ma che a volte si fronteggiano un motivo forse c’è…

Come visitare queste meraviglie

Del teatro abbiamo già detto. Oggi il teatro Donnafugata è un punto di riferimento nel panorama culturale di Ragusa.

L’omonimo castello appartiene al Comune di Ragusa ed ha orari e giornate di visita.

Palazzo Arezzo Trifiletti ha aperto le sue porte ai visitatori e accoglie eventi e manifestazioni. Chi spesso è guida e memoria non può che essere, da tradizione siciliana, il padrone di casa, discendente di Carmelo Arezzo e depositario della memoria della famiglia.

C’è poi una novità. Da qualche tempo infatti è possibile partecipare ad un consigliatissimo tour, Ibla 1860, che vi farà scoprire la Ragusa appena descritta e persino il Circolo di Conversazione: per una volta sarete <membri temporanei> di uno dei circoli più esclusivi di Sicilia.

Ragusa Ibla da Palazzo Arezzo Trifiletti
Ragusa Ibla da Palazzo Arezzo Trifiletti. Indimenticabile

9 commenti Aggiungi il tuo

  1. rchiarappa ha detto:

    Custodirò con cura questo tuo articolo con le preziose notizie su un’area della Sicilia che ci ripromettiamo di visitare presto ❤️

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    1. dettabroad ha detto:

      Spero presto. Stavolta un cannolo ce lo mangiamo insieme!

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  2. giovanni munafò ha detto:

    questo tuo dettagliatissimo articolo mi ha fatto rivivere ,emozionandomi, la visita guidata fatta l’estate scorsa proprio in questi luoghi. Grazie

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  3. Luca Perissinotto ha detto:

    Certo che Ragusa Ibla già la consideravo un tesoro prima, ora lo è doppiamente. Una CIttà dal fascino unico.

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    1. dettabroad ha detto:

      In effetti è proprio speciale. Non lo dovrei dire ma…è la mia preferita!

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  4. Lucia ha detto:

    Che meraviglia! Non vedo l’ora di potervi tornare e di rivederla con occhi diversi

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    1. dettabroad ha detto:

      Sai che ti dico Lucia? Non vedo l’ora di tornarci anch’io! Ragusa ha sempre qualcosa di nuovo da offrire.

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