Ancora bellezza, ancora natura.
Il nostro secondo appuntamento con il Parco dei Nebrodi, accompagnati dall’Ente Parco, ha inizio in uno spazio assai ridotto, eppure unico ed eccezionale.
Siamo all’interno della Marmitta dei Giganti, una cavità che la natura ha creato, alla ricerca di una meraviglia assai rara da trovare altrove.
Lo sentite il rumore dell’acqua?

La cascata del Catafurco. Il miracolo della Petagna
Le sue acque precipitano fragorosamente dalla parete rocciosa della Serra dei Ladri con un salto di circa 30 metri e scivolano in una placida piscina naturale, la Marmitta dei Giganti.
E’ la Cascata del Catafurco, la più bella del Parco dei Nebrodi, alimentata dalle acque del torrente San Basilio e raggiungibile attraverso un sentiero di circa 4 chilometri abbastanza semplice e piacevole.
La trazzera da prendere parte da contrada San Basilio, poco fuori il centro abitato di Galati Mamertino e offre piacevoli soste come quella dell’antico villaggio dei pastori in contrada Molisa, dove sono visibili le tipiche case in pietra edificate senza malta e i caratteristici <pagghiari>, usati dai pastori come riparo.
Esiste anche un percorso più impegnativo che parte da Portella Addrichi e che prevede un trekking aggiuntivo di circa 7 chilometri.
Il viaggio è già di per sé un piacere grande, il punto d’arrivo una sorpresa inaspettata che non si esaurisce davanti lo spettacolo del salto d’acqua: poco più giù, ad un livello appena più basso, l’acqua scivola lentamente creando giochi di luce e ritmi naturali; goccia a goccia accarezza una cavità preziosa che custodisce una Madonna. Gocce come lacrime che i fedeli definiscono <le lacrime della Madonna>. L’atmosfera, anche per chi non è devoto, è fiabesca e surreale.

Chiunque poi può constatare la presenza di un <miracolo>, stavolta tangibile e reale, la meraviglia di cui si parlava al principio: la Petagna.
Trattasi di una specie assai rara della famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae scoperta da Giovanni Gussone nel 1817. La Falsa Sanicola o Petagnaea Gussonei è una pianta endemica della Sicilia nordorientale che qui, ai piedi della Madonna del Catafurco, sembra crescere forte e imperitura con i petali a forma di cuore.
Non è forse un miracolo anche questo?
L’area del capriolo. Una nuova sfida per il Parco dei Nebrodi
Poco distante dalla Cascata del Catafurco, in contrada Miserella, l’Ente Parco ha individuato un’area di circa 5 ettari nella quale sono ospitati, dal 15 dicembre 2001, esemplari di capriolo.
L’area è ricca di un fitto sottobosco di rosa canina e ginestra le cui tenere foglioline pare siano molto apprezzate dai caprioli.

Non è facile però individuarli nascosti da querce e castagni: i caprioli sono animali timidi e guardinghi.
Si riuscirà a reintrodurre il capriolo nel Parco dei Nebrodi?
L’animale icona del Parco, il Suino Nero dei Nebrodi
Un maiale di taglia piccola e dal mantello scuro, razza autoctona molto simile al cinghiale che vive nei boschi dei Nebrodi allo stato semibrado e brado. Si ciba del sottobosco tenendolo pulito in modo naturale e solo in determinati periodi viene nutrito con un’integrazione alimentare.
E’ il Suino Nero dei Nebrodi e non è raro avvistarlo intento a grufolare. Presidio Slow Food, è l’animale icona del Parco e regala salumi di altissima qualità. Salami, salsicce fresche e essiccate, prosciutti, capocolli sono un <souvenir> goloso e assai pregiato e vanto della norcineria locale. Le carni di Suino Nero dei Nebrodi fanno capolino nei menu dei migliori ristoranti della zona.
La via della fede. I luoghi di San Nicolò Politi
La leggenda vuole che fosse proprio un eremita, San Nicolò Politi ad avere un rapporto speciale con l’aquila reale del Parco Dei Nebrodi. Proprio dove oggi l’Ente Parco cerca di reintrodurre e tutelare il maestoso animale, il santo viveva e predicava. La loro storia è raccontata in un affresco ottocentesco all’interno del Santuario dell’Eremo di San Nicolò Politi, a circa 2,5 km dal centro abitato di Alcara Li Fusi, alle pendici del monte Calanna, dove l’eremita visse per circa trenta anni: l’aquila porta in dono un pezzetto di pane ad un San Nicolò genuflesso.
San Nicolò Politi, nato da nobile famiglia nel 1117, al tempo in cui la Sicilia era governata dal Gran Conte normanno Ruggero II, scelse la via della preghiera e dell’isolamento.
Considerato autore di miracoli e interventi divini, è oggi venerato nel Monastero di Santa Maria del Rogato dove le sue spoglie furono custodite per 336 anni e nella Chiesa Madre Maria Santissima Assunta. Qui, al centro della navata sinistra, c’è oggi la Cappella a lui dedicata.
Altri luoghi di culto sono la Chiesa di Sant’Anania e l’Acqua Santa, una costruzione rurale che preserva l’esatto luogo in cui la nuda roccia regalò acqua fresca al Santo assetato al tocco del suo bastone.
Tra sacro e profano. Il Parco dei Nebrodi è pop

Ancora un borgo, ancora un gioiello dove vivere il viaggio in modalità slow e apprezzare un’accoglienza autentica e genuina. Poco distante dai luoghi scoperti finora, fate un salto a San Salvatore di Fitalia dove, alla bellezza tipica del borgo, si aggiunge il piacere della scoperta di un animo pop.
Nei vicoli silenziosi di San Salvatore di Fitalia andate alla scoperta delle opere a cielo aperto di Andrea Ravo Mattoni: due opere del Caravaggio reinterpretate e ricreate sui muri del paese a colpi di rullo e bomboletta spray. Una racconta la Natività del Caravaggio. Quella Natività che nel 1969 fu trafugata nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai più ritrovata.
Si ringrazia l’Ente Parco dei Nebrodi per la gentile e preziosa collaborazione.

Questa è una parte di Sicilia che non conosciamo ancora per cui leggiamo con avidità queste tue parole che virtualmente ci portano nel Parco dei Nebrodi, prendendo appunti 😊
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Vi aspetto in Sicilia Rosalia! Otto impazzirebbe lungo il percorso che porta alla cascata!
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Ne sono certa! Lui adoro l’acqua dolce, il verde, il fresco 😍
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Allora è una tappa obbligata!
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Ma quanto è bella la Sicilia… Come la descrivi tu fai proprio venire la voglia e la curiosità di venirla a visitare…
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Che aspetti? Sono certa che ti piacerebbe!
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Difatti è nella lista delle mete che vorrei fare e prima o poi arrivooo 😊
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La Sicilia ti aspetta!
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E sembra quasi di sentirla l’acqua che viene giù dalle cascate. È tutto un miracolo il Parco dei Nebrodi, un miracolo chiamato natura. E speriamo che il timido capriolo ne faccia il suo habitat.
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Ne sono certa Simo. Anche per il Grifone sembrava impossibile e invece oggi si riproduce e ne ha fatto il suo habitat.
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La natura qui si è messa d’impegno. Davvero un bellissimo parco!
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