C’è una libreria al pianterreno dell’edificio che ospita la Sinagoga Alta a Cracovia, una delle più antiche a Kazimierz, il quartiere ebraico. Ci sono dozzine di testi, spartiti musicali, abbecedari per imparare la lingua ebraica e poi musica, struggente, allegra, classica, pop. La puoi ascoltare e comprare: è la stessa musica che senti nei tanti locali che, al calar del sole, prendono vita nel quartiere.

I locali di Kazimierz sono speciali perché non hanno nulla a che vedere con i franchising e le catene che siamo abituati a frequentare in ogni città del mondo. Sono unici, e molto, molto polacchi. Luoghi del passato rivisitati che non hanno perso la loro originalità. Sembra di stare in salotti accoglienti e intimi: tanti tavolini, luci soffuse di abat-jour con passamanerie in velluto. Al Mleczarnia sui mobili e sui tavoli centrini ecru, candelabri in silver e vecchie foto color seppia alle pareti. Sembra che la musica venga fuori dalla vecchia radio su una mensola e la torta che assaggio quella che faceva mia nonna quando fuori faceva freddo. Tazze raffinate e personale cordiale, quasi familiare.
Plac Nowy, una delle piazze centrali, cambia abito al tramonto e, dove di giorno ci sono i banchi di frutta e verdura e le bancarelle del mercato delle pulci, di notte c’è un viavai di gente che si incontra, sceglie un cafè per una tazza di the o un aperitivo, si mette in fila per mangiare una zapiekanka, la pizza polacca…buonissima.

Al Bombonierka i colori sono invece chiari, beige e panna, e la luce più forte. Le scelte nell’arredo sono più ricercate e i piatti della tradizione rivisitati.
Ad ogni tavolo del Singer c’è una vecchia macchina a cucire, con un’atmosfera retro e d’antan all’interno dove si mangia a lume di candela. Belli i cafè sulla piazza delle sinagoghe Vecchia e di Remuh. Belli a partire dalle insegne che ti fanno fare un salto nel passato. Speciali i menu che sembrano strappati da quotidiani di inizio 900, fiori freschi ad ogni tavolo, velluti e broccati, vecchie stufe e pendoli alle pareti.

E l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, perché ogni strada ha una vecchia bottega trasformata in boutique, atelier o concept store e sui muri targhe commemorative si alternano a bellissimi murales.
