MuMa, Il Museo del Mare a Milazzo

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MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Un viaggio interiore alla scoperta di un ritrovato equilibrio tra uomo e mare

Un museo interamente dedicato al mare in una location d’eccezione.

Mare inteso come scrigno di meraviglie, risorsa per tutti, generazioni presenti e future, ecosistema da tutelare e proteggere.

Uno spazio per conoscere, riflettere, agire. È il MuMa, il Museo del Mare di Milazzo.

Il Museo del Mare vi aspetta all’interno di una chiesa con una storia antica. Anzi, di un intero <Castello>

Milazzo
Lo skyline di Milazzo e del suo castello dal mare

Il MuMa è stato allestito in quella che, in un passato assai remoto, era una chiesa, la chiesa di Santa Maria. Costruita presumibilmente tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI, la chiesa di Santa Maria lasciò il posto al Bastione di Santa Maria, sito all’interno del complesso monumentale <Castello di Milazzo>, una vera e propria cittadella fortificata di circa sette ettari, la più grande di Sicilia, edificata nel corso dei secoli e delle differenti dominazioni alla sommità dell’antico borgo di Milazzo.

Visitare il grandioso complesso monumentale significa ripercorre la storia e lasciarsi <abbracciare> da quel mare che al MuMa viene raccontato e celebrato. L’antico borgo è infatti più o meno al centro della lunga lingua di terra che termina col promontorio di Capo Milazzo, lì dove, nel 2019, nasce l’Area Marina Protetta Capo Milazzo, l’AMP.

AMP. Area Marina Protetta Capo Milazzo
La Baia di Sant’Antonio. Area Marina Protetta Capo Milazzo

Dell’antica chiesa di Santa Maria resta un imponente arco in pietra con decori classici che separa la navata dal coro, proprio dove oggi hanno luogo conferenze, eventi, mostre d’arte sotto l’egida del MuMa.

Lì dove un tempo c’era l’altare, fa bella mostra di sé Siso, simbolo e icona laica dell’intero MuMa.

MuMa, un inno alla vita

MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Caparbietà e lungimiranza.

Il biologo Carmelo Isgrò, direttore e fondatore del MuMa, ha recuperato lo scheletro del capodoglio Siso e avviato una campagna di sensibilizzazione sulle conseguenze della pesca illegale e dell’inquinamento. La risposta è stata immediata: in poco tempo, la campagna si è trasformata nel Sisoproject

Siso è un capodoglio. Avete capito bene, un capodoglio di circa dieci metri che, nell’estate del 2017, è rimasto impigliato con la pinna caudale in una rete illegale a largo delle isole Eolie.

A salvarlo ci hanno provato i militari della Guardia Costiera, liberando in parte dalla rete, ma non c’è stato nulla da fare, Siso è morto.

MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Siso il capodoglio. Simbolo e cuore pulsante del MuMa

Nella pancia, Siso aveva plastica di ogni tipo, buste, rifiuti e persino un intero vaso da giardinaggio. Il suo corpo è stato spinto dalle correnti sino alle coste di Capo Milazzo, dove il biologo Carmelo Isgrò, direttore e fondatore del MuMa, ne ha recuperato lentamente e caparbiamente le ossa e avviato una commovente campagna di sensibilizzazione sulle conseguenze della pesca illegale e dell’inquinamento. La risposta è stata immediata: in poco tempo, la campagna si è trasformata nel Sisoproject, una raccolta fondi che ha dato vita ad un sogno, il Museo del Mare.

Il MuMa è pop!

Le sculture in resina di Giuseppe Lisciotto coi pezzetti di plastica raccolti in spiaggia

Un museo plastic free, un luogo che ricordasse Siso ma che, allo stesso tempo, servisse da ammonimento e mettesse uno stop alla distruzione indiscriminata dell’ambiente circostante. Coi 33.000 euro donati, sono state allestite le differenti sale espositive del museo, acquistati monitor touch screen, proiettori, pannelli esplicativi. Con quei soldi, è stato possibile avviare un lungo processo di pulizia e trattamento dello scheletro di Siso, ricostruirlo e montarlo – con una struttura di cavi in acciaio – ed esporlo, trasformandolo nel cuore pulsante dell’intero museo.

MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Pronti a conoscere Siso il capodoglio?

MuMa, un luogo vivo

Dimenticate teche e pannelli statici. Al MuMa l’unico scheletro è quello di Siso ed è un inno alla vita. Comprendere il valore del mare e innescare una presa di coscienza è l’obiettivo del Museo del Mare dove il visitatore è invitato a compiere un viaggio, un itinerario speciale attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso.

MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Inferno
MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Purgatorio
MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Paradiso. Speranza, consapevolezza, amore. Qui l’uomo si fonde con la natura, diventando acqua, attraverso l’installazione di Giuseppe La Spada, direttore artistico

L’Inferno racconta la realtà odierna: l’uomo sta distruggendo la natura sistematicamente e inesorabilmente; nel Purgatorio, luogo di espiazione, l’uomo può prendere coscienza dell’impatto antropico sull’ecosistema; in Paradiso la consapevolezza lascia spazio all’azione. Un’azione possibile è quella proposta dallo stesso MuMa e dalle attività organizzate sul territorio. Chiunque può diventare MuMa’s Helper e fare la sua parte con giornate dedicate alla pulizia delle spiagge, l’avvistamento e la segnalazione di cetacei, tartarughe e altri animali in difficoltà, la campagna permanente di crowfunding destinata al museo e al mare su buonacausa.org.

MuMa. La scienza incontra l’arte

Al Museo del Mare si fa scienza e ricerca e partner istituzionali sono il Comune di Milazzo, l’Università degli Studi di Messina, l’AMP. Con un linguaggio semplice si racconta il mare. Di linguaggi però se ne usano anche altri: quello ad esempio dell’arte, con mostre ed eventi che ne sposano la filosofia e soprattutto con artisti che lo promuovono e sostengono. Vi ricordate ad esempio Salvo Currò e i suoi Paladini cittadini del mondo? Salvo Currò è un amico di Siso e sua è l’opera che racconta il capodoglio a grandezza naturale, tante volte punto di partenza per raccontare Siso e la sua storia ai più piccoli.

MuMa, il Museo del Mare a Milazzo
Siso a dimensioni reali. Dieci metri! L’opera iconica dell’artista Salvo Currò riempie lo spazio e rende ancora più umana la figura del capodoglio Siso

Sono infatti i più piccoli gli ospiti più amati al MuMa con incontri e persino didattica a distanza. Il MuMa organizza anche escursioni al promontorio di Capo Milazzo, Area Marina Protetta e tour in barca per vivere l’emozione del whale watching: avvistare balenottere, tartarughe, delfini, pesce luna ed ovviamente capodogli liberi in natura e soprattutto sani.

Milazzo
Le vedete le Eolie? Scegliete il vostro posto in prima fila per godere lo spettacolo del tramonto dal Castello di Milazzo

11 commenti Aggiungi il tuo

  1. Casalinga Sempre Felice ha detto:

    Bellissimo articolo, spiegato nei minimi dettagli e corredato di foto altrettanto bellissime. Brava come sempre!!!

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    1. dettabroad ha detto:

      Ci vieni a conoscere Siso?
      Grazie, come sempre ❤

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      1. Casalinga Sempre Felice ha detto:

        Eh prima o poi in Sicilia ci vengo eccome!!! È nella lista delle mie future mete, tanto più che nel periodo estivo dall’aeroporto di Parma (mia città) parte un volo diretto a Catania, per cui sicuramente arriverà anche il momento che quel volo lo prenderò, sicuro… Ciao cara, un abbraccio

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      2. dettabroad ha detto:

        Un abbraccio a te. Ti aspetto 😉❤

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  2. Hanno scelto una location davvero molto suggestiva per creare uno spazio espositivo così bello e così “crudo” allo stesso tempo… La storia di Siso e gli altri esempi di come stiamo deturpando il nostro pianeta speriamo possano servire come monito!
    Articolo e foto molto belle come al solito!

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    1. dettabroad ha detto:

      Se vi capita, visitate tutto il complesso museale. Il Castello di Milazzo offre tanta storia, panorami mozzafiato e tanti artisti e associazioni. È un viaggio nel viaggio. Grazie ragazzi 😉

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  3. Dalla morte di Siso ha preso vita il MuMa. Un sacrificio non vano che ci indica la corretta via da seguire. Ed il museo da contenitore si trasforma in scuola intesa come strumento di educazione. Perchè sono i giovani che dobbiamo plasmare ed a cui dobbiamo far acquisire un amore per l’ambiente e per la sua salvaguardia. Quell’amore che noi adulti non abbiamo avuto. Sono l’ultima speranza per l’ambiente

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    1. dettabroad ha detto:

      Purtroppo è vero. Sono loro a poter fare la differenza ed è veramente bello vederne tanti al MuMa o durante, ad esempio, le giornate dedicate alla raccolta della plastica in spiaggia…grazie Simo!

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  4. Struggente la storia di Siso… Davvero un museo da non perdere, i luoghi scelti sono suggestivi come pochi e mi piace anche il percorso dantesco, una metafora che calza a pennello su tutto il progetto MuMa. Progetto che è ancora troppo poco conosciuto, non va bene, non va bene! Menomale che ci sei tu, grazie per avercene parlato!

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    1. dettabroad ha detto:

      Grazie a te Orsa ❤ loro in realtà sono bravissimi a raccontarsi e con mia grande soddisfazione si parla di loro nelle maggiori trasmissioni. E io sono davvero felice di dare un piccolo contributo.

      Piace a 1 persona

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