Albergo museo Atelier sul Mare. Appuntamento con la bellezza

Ogni camera è un viaggio all’Atelier sul Mare. Un viaggio nell’arte e nella bellezza. E non si tratta delle sale di un museo o di una galleria d’arte ma di camere, camere d’albergo. Una doppia o una singola che potete prenotare su Booking come in qualsiasi altro hotel, magari per godervi il mare di Sicilia che a Castel di Tusa è splendido e vanta la bandiera blu. All’Atelier sul Mare sarà speciale però, perché ogni stanza accoglie un’opera d’arte, è un’opera d’arte, ciascuna realizzata da grandi artisti internazionali che hanno creato capolavori unici.

Fiumara d’Arte. Museo diffuso

Il viaggio inizia già all’ingresso con la Nike di Maria Villano che sostiene il portico e dalla hall, interamente foderata di carta stampata, racconto nel racconto di quanto è stato detto su questo art hotel e sul progetto di cui fa parte, Fiumara d’Arte, il parco di sculture all’aperto che costellano il territorio di Tusa e dintorni. Un grandioso museo “diffuso”: dalla costa, dove si staglia grande e infinita Finestra sul Mare, di Tano Festa, una cornice azzurra alta 20 metri, alle colline circostanti, dove troverete Energia Mediterranea di Antonio Di Palma, un manto blu che sale e scende come mosso dal vento e lega idealmente la montagna al mare. Su tutte si staglia la Piramide di Mauro Staccioli, altera, possente, le cui coordinate geografiche centrano il 38° parallelo.

Potrete imbattervi in Il Muro della Vita, in principio un vecchio muro della strada provinciale Castel di Lucio – Mistretta, reso unico grazie all’intervento di artisti ceramisti nazionali ed internazionali. O nel Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini, un archetipo, percorso fisico ed interiore, nonché simbolo di nascita e vita.

Percorrendo la strada verso Motta sarà facile ammirare La materia poteva non esserci di Pietro Consagra, la prima delle sculture, realizzata nel 1986: due elementi paralleli e distinti, uno bianco e uno nero che si fondono in un alternarsi di vuoto e di pieno.

Non potrete visitare, invece, Stanza di Barca d’Oro dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa, un vano ipogeo, introdotto da un corridoio sotterraneo di trentacinque metri rivestito di lastre metalliche al cui interno è stata inserita una barca capovolta coperta di foglie d’oro. L’opera è stata inaugurata e sigillata per 100 anni per far sì che potesse vivere “solo attraverso l’energia mentale della memoria”.

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L’artefice di questa realtà unica è Antonio Presti. Mecenate, visionario, folle, in tanti modi ne ho sentito parlare. “Appassionato di bellezza” sono le tre parole che mi vengono in mente gironzolando tra le stanze di Atelier sul Mare.

Atelier sul Mare. Le stanze

Poesia profusa a piene mani nella Stanza del Profeta. Omaggio a Pier Paolo Pasolini di Dario Bellezza, Adele Cambria e dallo stesso Presti. Vi si entra da una porta che non si apre ma si abbatte, su cui sono stati trascritti alcuni versi di Pasolini. “Calpestando” la scrittura e dopo aver superato un lungo corridoio si accede ad un secondo ambiente, un’abitazione primordiale di paglia e di fango, la stanza yemenita ispirata a Il fiore delle Mille e una Notte.

La Torre di Sigismondo, stanza-torre dell’artista cineasta Raoul Rumiz, ispirata alla pazzia di Astolfo, personaggio della Chanson de Roland, si presenta come uno spazio angusto, una torre, appunto, dalle pareti nere e nude, il cui spazio è quasi interamente occupato da un grande letto tondo. Ma è ancora una volta la bellezza e il sogno ad avere la meglio quando, azionato un ingranaggio, il soffitto si apre completamente, lasciando che il cielo e le stelle invadano l’intera stanza.

Sogni tra Segni di Renato Curcio, dedica il suo spazio alla potenza del segno, dal simbolo alla parola, dai graffiti rupestri alla scrittura moderna e al graffitismo metropolitano. Una stanza che, come un foglio immaginario, è un’infinita pagina scritta sul valore della parola, capace di ingabbiare l’uomo così come di liberarlo da ogni vincolo o codice.

Io sono il blu, la stanza firmata da Rosario Cappellani e Antonio Presti. Un vuoto blu, riempito solo dalle parole. Uno spazio emozionale, un blu che dona pace, dal forte potere rigenerativo, un invito alla gioia e alla luce, un blu che si ricongiunge al blu del mare di Tusa.

E poi Lunaria. Contrada senza nome, l’illusione della cultura e della poesia di Vincenzo Consolo necessaria per contrastare e resistere alla precarietà della vita. Sono due i tronchi d’ulivo, simbolo di saggezza, utilizzati per realizzare le 12 sculture, le prime cinque lungo le pareti del corridoio, le altre sette lungo il perimetro della stanza. Sette libri alti tre metri le cui pagine, venature, buchi, spaccature, nodi, sono un continuo invito alla riflessione.

La Stanza dell’Opra firmata da Cuticchio, puparo ed eccellenza sicula, col piccolo teatrino dei pupi dietro il letto da cui poter manovrare i paladini della tradizione. In bagno due docce, le due fontane dell’epica cavalleresca: la fonte dell’amore e quella dello sdegno alle quali bevevano paladini ed donzelle.

E’ possibile fare un tour del museo albergo in giornate dedicate o in occasione di eventi speciali. Perché non approfittarne per un assaggio dell’esperienza Atelier sul Mare?

Tusa è ad appena dieci chilometri da Santo Stefano di Camastra, paese della ceramica siciliana ed è a quest’arte che all’interno del museo albergo è stato dedicato un laboratorio. Incontrare un artista al lavoro non è raro. Disponibili inoltre corsi e laboratori durante i quali, aiutati da un maestro ceramista, si potranno imparare le basi tecniche.

Ogni camera d’autore, un viaggio nel viaggio. Bellezza libera di circolare e di essere interpretata. Bellezza che si offre e arriva diretta, bellezza più nascosta che richiede tempo, attenzione e pazienza per disvelarsi. Ne senti però la forza, la capacità di farti vibrare, di rendere la realtà attorno diversa, più varia e complessa.

Gli omini all’ingresso, nella hall e nel laboratorio di ceramica dell’albergo, ormai icona di Atelier sul Mare, ti invitano a goderne senza regole, trattati o manifesti, a lasciare che ti stupisca e ti travolga.

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