Il the alla menta è cosa seria

Acqua bollente e foglioline di menta fresca in abbondanza. Questo il segreto. Per me il the alla menta, il mio comfort drink preferito, è null’altro che questo.

Il the alla menta l’ho scoperto ad Amsterdam dove ogni bar, bistrot o café ha le sue piantine ben in vista. La bustina, con la menta essiccata è tutt’altra storia.

Simpatiche, irregolari e profumatissime, le foglioline verdi sono un’esplosione di allegria e perfette quando, a settembre, ad Amsterdam, comincia a fare freddo e ti ritrovi al caldo di un localino bevendo il tuo mint tea, magari accompagnato da un biscottino.

Il the alla menta che non si batte però è quello marocchino. Ha un aroma speciale. Banchi di menta sono ovunque nei mercati. Te ne regalano un mazzetto prima di entrare nella zona della conciatura delle pelli per non sentire forte l’odore acre di guano e ammoniaca.

Al the in Marocco aggiungono tanto zucchero per bilanciare l’aroma forte dato dal the verde.

La medina di Marrakech nasconde luoghi magici, anonimi all’esterno, ricchi e sontuosi oltrepassato il portone d’ingresso. Incredibili giardini e patii circondati da alti muri in tadelakt ed archi istoriati secondo la tradizione dell’islam. Da Dar Bellarj, ex clinica veterinaria per cicogne (bellarj in arabo significa cicogna), oggi sede di un centro artistico no profit dove è possibile assistere a dimostrazioni di calligrafia araba, vernissage e laboratori artistici, il the alla menta mi è stato servito in una teiera d’argento lavorato e in bicchierini preziosi, blu cobalto.

Il the alla menta che però ha lasciato un ricordo indelebile del Marocco è quello bevuto tra le gole dei monti dell’Atlante, sulla strada per Ouarzazate. Ci sono punti di ristoro lungo il percorso. Alla buona e spesso improvvisati, hanno tutti un ripiano con bicchieri in vetro ricolmi di foglioline di menta. Spesso sbeccati, i bicchieri attendono il viandante per essere riempiti di acqua caldissima. Bollente tra le mani, tra turisti e nomadi, mentre l’aria attorno è fredda e pungente.

E infine il the alla menta alternativo e rivisitato. A Colombo, Sri Lanka. 40 gradi all’ombra, al T-Lounge, locale delizioso in una dépendance dell’Old Dutch Hospital, complesso costruito all’inizio del Seicento, a due passi dall’oceano, in un’atmosfera coloniale d’altri tempi.

Il T-lounge appartiene al produttore del the probabilmente più conosciuto e usato in Sri Lanka, il Dilmah. Look moderno e accattivante, con poltrone e sedie una diversa dall’altra, il T-Lounge offre una varietà di the infinita in scatole preziose e colorate che ne riempiono un’intera parete.

Il the alla menta che ho bevuto è arrivato in barattolo e con cannuccia. Freddissimo e con un piccolo coperchio in cima di ghiaccio. Simpatico, buonissimo, ghiacciato.

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