Una tipa tosta a Padova. Elena Cornaro

Dici donna dici danno.

Dici donna dici caparbietà, costanza e persino una bella dose di cocciutaggine.

La donna in questione è Elena Cornaro, il “danno” è una laurea in filosofia che Elena riuscì ad ottenere nel lontano 1678, primo dottorato “rosa” che si registri, conseguita nell’Ateneo di Padova, uno dei più antichi e prestigiosi d’Italia.

In realtà Elena Cornaro la laurea voleva conseguirla in teologia ma – apriti cielo – il cardinale del tempo sostenne che già “dottorar una donna” fosse “uno sproposito”, figurarsi in teologia. Fatto sta che Elena la sapeva lunga e preparata lo era davvero, tanto da essere chiamata a Roma, Siena, Brescia, Venezia e persino all’estero.

Oggi un suo busto è in bella mostra all’interno del Palazzo del Bo, sede iniziale e principale dell’università padovana e scrigno di tesori nel centro storico della città.

Tra i tanti “noti” che hanno calpestato le aule di questo edificio, ci fu l’amico di un bisnonno della Elena, un certo Galileo. Sì, proprio lui, Galileo Galilei, che qui insegnò per 18 anni: le sue lezioni erano così seguite da esser tenute nell’Aula Magna, poi, nel 1942, resa ancor più bella dal restyling dell’architetto e designer Giò Ponti.

Nella sala adiacente, la Sala dei Quaranta, c’è la cattedra, grande e imponente, che Galileo utilizzava, sistemata tra i ritratti di altre “celebrities” tra Duecento e Ottocento. In questa area e in tutto il palazzo più di 3000 stemmi di rettori e assistenti che hanno lasciato la loro firma ai posteri.

E poi, gran finale, Palazzo Bo conserva il Teatro Anatomico, il più antico, voluto da Girolamo Fabrici d’Acquapendente nel 1594 e ancora perfettamente conservato. Sei giri di palchi in legno di noce da cui gli studenti si affacciavano per seguire la dissezione del cadavere sul tavolo anatomico sistemato al centro. All’ingresso si leggono chiaramente le parole “Mors ubi gaudet succurrere vitae”, dove la morte è lieta di soccorrere la vita. Si entra a gruppi di 6-8 persone e si resta giù dove in passato stava il cadavere. Il colpo d’occhio, la perfezione e la bellezza della struttura è impagabile.

A salutarvi, alla fine del percorso ci sarà la stessa Elena Cornaro, che qui, in questo ateneo, ci entrò lottando con le unghie e con i denti. Morì giovane a soli 38 anni. Inutile dire che le malelingue sostennero che fu a causa del troppo studio per una donna.

Se volete visitare Palazzo del Bo, consultate il sito.  Essendo un’università attiva e prestigiosa esistono orari e giornate di apertura ben precisi.

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